Quasi 100 detenuti in più a Pisa: “Celle invivibili, carceri ormai lager”

L’ispezione della Camera penale con il garante, giovani avvocati e il presidente del Consiglio Mazzeo

La visita al carcere di Pisa

Gli avvocati con Mazzeo all’uscita dal carcere Don Bosco

Pisa, 1 ottobre 2024 – L’acqua calda che spesso non c’è, le strutture più volte detto “fatiscenti”, con l’intonaco che cade, celle strette, ma soprattutto affollate. Perché nella casa circondariale Don Bosco di Pisa ci sono quasi 100 detenuti in più rispetto al limite previsto. I numeri sono stati dati alla fine di una visita ispettiva da parte della Camera penale di Pisa per il progetto “Ristretti in agosto”, promosso dall’osservatorio carcere dell’Unione Camere Penali Italiana, la referente locale è l’avv Chiara Benedetti.

Un sopralluogo posticipato a settembre per incontrare il nuovo direttore, Tazio Bianchi. Presenti anche l’avv Laura Antonelli, già presidente della Camera Penale di Pisa e attuale membro della giunta Ucpi, giovani avvocati, il garante e il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo che ha accolto “con piacere l’invito per dare voce a chi ne ha meno. Dobbiamo costruire le condizioni per queste persone perché possano tornare a essere cittadini. Alcuni impegni presi - ho potuto verificare - sono stati mantenuti. Nel settore femminile gli interventi di ristrutturazione sono stati eseguiti e ogni donna può tornare a essere cittadina libera”. Il problema principale è il “sovraffollamento”, aggiunge Mazzeo che ricorda gli investimenti della Regione nella formazione, “che è fondamentale, sono stati finanziati diversi corsi professionali per parrucchiere, estetista”. “La zona della semilibertà versa in una condizione non dignitosa, inaccettabile. Il direttore mi ha assicurato che c’è già una richiesta fatta in tal senso al Ministero. Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando le condizioni di vita in carcere”.

La presidente della Camera penale pisana, l’avvocato Serena Caputo, fa il quadro. “Sono attualmente 282 le persone (27 sono donne) detenute, in realtà la capienza è a meno di 200, circa 190. Questo significa che in una cella ci sono anche tre persone invece che due e la sera i detenuti devono fare a turno per stare in piedi. Nel settore della semilibertà hanno ancora letti a castello con il bagno alla turca adiacente. I carceri così stanno diventando lager autorizzati e vanno chiusi. È indecoroso, vivono come animali fra perdite d’acqua, intonaco cadente. La pena in questo modo è solo punitiva, una tortura”. Poi il riferimento al decreto Nordio “insufficiente”. “Il direttore a Pisa cerca di apportare migliorie con quello che ha (in estate sono stati acquistati ventilatori, sono state imbiancate le pareti e sostituiti i sifoni delle docce), ma ci sarebbe bisogno di risorse”. Ha accompagnato la delegazione anche l’avvocato Valentina Abu Awad, garante delle persone private della libertà personale, “Il sovraffollamento non garantisce spazi adeguati per svolgere attività e lavori”.