Pisa, 13 settembre 2024 – “Contributi insufficienti”. E’ netto il giudizio del presidente di Federconsumatori Pisa Sandro Imbraguglio sul ‘Pacchetto scuola’, le misure previste dalla nostra Regione per fronteggiare il caro-libri e sostenere le famiglie in situazioni di difficoltà economica.
Come da pronostico è arrivata, infatti, la consueta stangata dovuta alle spese scolastiche: secondo l’osservatorio nazionale Federconsumatori, quest’anno si è registrato un rincaro medio del +6,6% rispetto al 2023, con una spesa ad alunno che si aggira intorno ai 647 euro.
I contributi messi a disposizione dalla Regione, osserva Imbraguglio, “non sono assolutamente sufficienti, soprattutto se consideriamo il rialzo dei prezzi nella nostra città. Il problema non è, infatti, solo l’aumento del costo dei libri, ma di tutto il corredo scolastico, che risente di un trend generale”.
Per esempio, sempre in base ai dati di Federconsumatori, dal 2022 a oggi il costo di un diario dei cartoni animati è aumentato di 3 euro. Per chi volesse risparmiare, il supermercato potrebbe essere una valida opzione (16,50 euro contro 20,90 in cartoleria) ma anche qui si riscontra la stessa variazione di prezzo.
L’aumento dei prezzi di certo non ha risparmiato la nostra città: secondo la rilevazione Istat di giugno, infatti, Pisa è al secondo posto, dopo Siena, nella top ten delle città italiane in cui il costo della vita è aumentato di più, registrando un tasso di inflazione pari al +1,6% con una spesa annua aggiuntiva di 408 euro a famiglia.
In questo quadro, il rinnovo del materiale scolastico, tra zaini, quaderni, astucci e libri, pesa non poco sul bilancio familiare, rischiando di aggravare situazioni già critiche. Secondo Imbraguglio, “l’incremento del prezzo dei libri e in generale del materiale scolastico incidono gravemente sul diritto allo studio e sul potere d’acquisto delle famiglie, già minato dall’inflazione crescente”.
Di fronte a un problema che rischia di ripercuotersi sul percorso scolastico degli studenti, osserva Imbraguglio, “sarebbe necessario l’intervento del governo con una manovra incisiva per rifinanziare il diritto allo studio. Servono maggiori contributi pubblici e bonus per l’acquisto dei libri di scuola oltre a misure per le famiglie che aiutino a far fronte all’inflazione, per esempio contenendo i prezzi delle bollette”.
“Il punto - conclude il presidente di Federconsumatori Pisa - è che tutto quanto è collegato. E’ chiaro che se la materia prima costa di più, anche i quaderni, le penne e i libri, che costituiscono la base per gli studenti, costeranno di più”.