Carrozze a cavallo "Occasione persa per superare tradizioni fuori tempo"

Enrico Bruni (Pd) dopo la bocciatura dell’ordine del giorno sui veicoli a trazione animale: "A Palermo e in altre città da questa estate usano mezzi alternativi".

Carrozze a cavallo "Occasione persa per superare tradizioni fuori tempo"

Carrozze a cavallo "Occasione persa per superare tradizioni fuori tempo"

Carrozze a cavallo per i turisti, Pisa va avanti. come noto il Consiglio comunale di Pisa ha respinto a maggioranza l’ordine del giorno, primo firmatario il consigliere dem Enrico Bruni, che impegnava la Giunta a iniziare un iter all’interno delle commissioni per superare il sistema dei veicoli a trazione animale e a procedere alla conversione delle licenze attuali. "L’obiettivo della nostra proposta – spiega Bruni – era quello di consentire ai cocchieri di sostituire le carrozze trainate da cavalli con mezzi alternativi, una misura che è già stata intrapresa a Palermo questa estate. Crediamo che dal momento che si andava ad approvare un nuovo regolamento sugli animali in città, sarebbe stato necessario affrontare anche questa importante questione che, come abbiamo verificato, è molto sentita in città".

"Considerati i precedenti, con una ordinanza fatta dal sindaco nel 2022 e impugnata poche settimane dopo dal Tar, la nostra proposta avrebbe portato a un percorso diverso, più corretto dal punto di vista formale e, soprattutto, partecipato a tutela di animale e di lavoratori – continua Bruni. Infatti, rispetto all’ordinanza del 2022, non si proponeva una misura limitata al periodo estivo, ma si andava a costruire un percorso che attraverso la concertazione di sindacati, associazioni animaliste e di categoria, avrebbe favorito la conversione delle licenze dei vetturini in licenze per mezzi alternativi ed ecologici".

"Un’occasione persa per la cecità della maggioranza consiliare della destra – conclude Bruni, che annuncia la presentazione della proposta come argomento nelle commissioni consiliari. – Crediamo che questa sia una battaglia per una rivoluzione culturale – conclude Bruni – è necessario superare una anacronistica tradizione che non si adegua più alla conformazione delle nostre città né alla garanzia del benessere degli animali di fronte a un clima sempre più compromesso".