GIULIA DE IESO
Cronaca

Cascina ricorda Maria Brait

La storia della giovane ragazza che a Titignano salvò pastori, contadini e sfollati dai nazifascisti

Il sindaco Michelangelo Betti durante l'inaugurazione della targa

Il sindaco Michelangelo Betti durante l'inaugurazione della targa

Pisa, 22 luglio 2024 - Una targa per commemorare un gesto eroico. Il Comune di Cascina omaggia Maria Brait, una ragazza veneta cresciuta in Germania e poi trasferitasi con il marito a Titignano per lavoro, con un'insegna nel cimitero di paese. Nell’estate del ’44, con l’esercito nazifascista in ritirata per l’avanzata dei partigiani e degli Alleati, la giovane Maria fu protagonista di un atto di coraggio. Vicino alla sua casa, infatti, mentre lei era intenta a cuocere il pane nel forno a legna, riposavano diversi pastori, scambiati dai tedeschi per partigiani. L’ufficiale dette l’ordine ai suoi soldati di sparare, ma Maria Brait, conoscendo un po’ di tedesco, si mise in mezzo urlando che non erano partigiani ma pastori, evitando così una strage di 30-40 persone tra pastori, contadini e sfollati che si recavano in quel luogo per prendere l’acqua, riposare e per prendere il pane appena sfornato dai coniugi Brait. Per questo l’amministrazione comunale e l’Anpi hanno deciso di apporre la targa al cimitero, sulla quale c’è scritto: “Cascina ricorda il gesto di Maria Brait. Ad ottant’anni dal 20 luglio 1944, perché chiunque legga possa scegliere di nutrirsi del pane della memoria. Nessun gesto di eroico coraggio vada mai disperso. Resti perenne la testimonianza di chi ha scelto l’Amore incondizionato per il prossimo”.