Caso-gettoni: stangata al Comune di Pisa. Da pagare subito un milione di euro

Il dirigente Alessandro Balducci per adeguare Palazzo Gambacorti a quanto indicato dalla Corte dei Conti in un parere reso a marzo e che fissa il compenso di 72 euro a seduta. Tutte le fattispecie .

Palazzo Gambacorti

Palazzo Gambacorti

Pisa, 1 giugno 2024 – Il Comune dovrà pagare subito 642mila euro più la quota dell’Irap ai consiglieri comunali che si sono visti decurtati i gettoni di presenza per gli anni tra il marzo 2019 e il marzo 2024. E successivamente dovrà riconoscere agli stessi 112mila euro per il secondo semestre 2024 e 150 mila euro ciascuna per le annualità 2025 e 2026. In soldoni oltre un milione di euro che andrà trovato nella prossima variazione di bilancio per mettersi in regola con quanto stabilito da un provvedimento del dirigente Alessandro Balducci che adegua l’ente a quanto indicato dalla Corte dei Conti in un parere reso al Comune di Pisa a marzo e che fissa in 72 euro a seduta il gettone di presenza per i consiglieri comunali, sia per il consiglio che per le commissioni. Il provvedimentoi elenca diverse fattispecie.

"Non sono più dovute - scrive Balducci - le restituzioni da parte dei consiglieri delle somme percepite per il periodo 25/06/2008-30/11/2012, ad eccezione della somma di 8 euro a seduta per consigliere, quale differenza tra gli 80 euro percepiti e i 72 dovuti nel periodo indicato; si riduce di conseguenza l’accertamento per gli anni 2008-2012 in quanto somme non dovute ad eccezione della somma pari a 8 euro a seduta per consigliere".

Inoltre, si legge nel provvedimento dirigenziale, "a coloro che nel frattempo, avendo aderito al piano di rateazione del debito, stanno procedendo alla ripetizione, deve essere restituita la somma versata e nient’altro devono restituire, salvo conguaglio derivante dalla differenza tra quanto percepito e quanto dovuto nel periodo 25/06/2008- 09/10/2008; con successivi atti verranno specificate le riduzioni degli accertamenti già assunti con determinazione 665/2023 e verranno assunti gli impegni per la restituzione delle somme", mentre "è necessario deliberare apposita variazione di bilancio, per coprire la differenza tra il quantum del gettone percepito dai consiglieri per il periodo che va dal 29/03/2019 al 29/03/2024 e quello realmente dovuto ai sensi della nuova interpretazione fornita dalla Corte dei Conti con ultimo parere, nei limiti della prescrizione quinquennale citata in premessa e a partire dalla data di notifica del parere citato, quale punto di riferimento del cambio di indirizzo interpretativo delle disposizioni in contestazione, diversamente interpretate nei precedenti pareri della Corte dei Conti".

Infine, per i consiglieri in carica dal 2013 al 2019, che percepivano un gettone di 32,53 euro a seduta, e per i quali, scrive Balducci, "non è da adeguare in quanto intervenuta la prescrizione" (aspetto sul quale tuttavia i legali di molti di loro sarebbero pronti a dare battaglia).