di Michele Bufalino
Nel corso dell’ultima settimana il mondo del Pisa Sporting Club è stato investito da un vero e proprio fulmine a ciel sereno, fatto di dubbi e incertezze nella direzione tecnica, fino ad arrivare alle clamorose dimissioni di Aleksandar Kolarov. Ripercorriamo la storia di questi primi caldissimi giorni del mese.
3 luglio. Lunedì 3 luglio, per cominciare, era stata indetta la conferenza stampa di presentazione del diesse, calendarizzata par il 6 luglio.
4 luglio. A sole 24 ore dall’annuncio però, il passo indietro. "Sopraggiunti e improcrastinabili impegni non consentono al direttore di essere a Pisa nella giornata di giovedì - scrive la società ai giornalisti convocati -. Entro un paio di giorni la nuova data". Lo stesso giorno iniziano a circolare voci in città circa le eventuali dimissioni dello stesso direttore sportivo.
6 luglio. Giovedì una prima ‘smentita’ da parte della società nerazzurra che lascia trapelare, in maniera riservata, di come Kolarov si trovasse a Belgrado, in Serbia, prendendosi qualche giorno per sé e per riflettere. Appare chiara una frattura che, soltanto nei due giorni successivi, si capirà essere insanabile.
7 luglio. Venerdì i dirigenti hanno provato a mediare ancora con il direttore, in particolare Giovanni Corrado, costantemente al telefono con l’ex Manchester City, Roma e Inter.
8 luglio. Si arriva così a sabato, giorno in cui viene resa noto l’orario della già prevista conferenza stampa del tecnico Alberto Aquilani, ma la presenza del direttore sportivo non viene confermata.
9 luglio. A poche ore dalla conferenza stampa, domenica 9 luglio, la redazione raggiunge telefonicamente Kolarov che, per la prima volta, risponde al telefono. Appreso però il motivo della telefonata, il serbo glissa. "La domenica non lavoro, grazie e arrivederci", riagganciando dopo 47 secondi netti. A un ulteriore tentativo di chiarimento, Kolarov ribadisce il concetto: "Sono a casa e di domenica non parlo di lavoro. Potete interpretarlo come volete. Buona domenica". Stizzito e contrariato per la telefonata, Kolarov dimostra di non voler costruire un rapporto con la piazza. Pensare che l’unica fotografia esistente dell’ormai ex diesse nerazzurro a lavoro è stato uno scatto rubato, scattato dal quotidiano, nel giorno della firma di Alberto Aquilani. Nel corso della giornata di domenica la situazione precipita. La decisione definitiva del direttore sportivo arriva in serata, durante la cena del raduno di squadra, comunicandola al direttore generale Giovanni Corrado. Messo davanti alla richiesta di poter attendere ancora qualche ora, visto che l’indomani sarebbe stato presentato il nuovo tecnico Alberto Aquilani, Kolarov ha invece preferito scavalcare la gerarchia di comunicazione della società nerazzurra avvertendo alcuni giornalisti di fiducia. Così le sue dimissioni vengono rese note da La Gazzetta dello Sport nella serata di domenica.
Ieri. Infine, il comunicato della società nerazzurra: "Kolarov ha comunicato alla Società la decisione di non formalizzare l’accordo, rinunciando all’incarico". Il diggì Giovanni Corrado ha commentato così la vicenda: "Ci spiace umanamente, si stava di integrarsi e sapeva di avere tempo, ma il tempo non bastava probabilmente per organizzare la sua vita – dichiara Corrado –. Dircelo oggi ci permette di organizzarci per tempo. Presto annunceremo un nuovo direttore sportivo".