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Caso Ragusa, la difesa di Logli: "Lei scrisse che voleva una nuova vita all'estero"

Pisa, il pool degli avvocati del marito: "Abbiamo nuove prove. Smentito il supertestimone. La mamma di Gello potrebbe essersi allontanata volontariamente"

Antonio Logli e Roberta Ragusa

Pisa, 8 gennaio 2022 - Alla vigilia del decimo anniversario della scomparsa di Roberta Ragusa, la mamma di Gello di San Giuliano Terme che a 44 anni svanì nel nulla notte del 13 gennaio 2012, il pool difensivo del marito Antonio Logli, condannato in via definitiva a vent'anni di carcere per omicidio volontario e distruzione di cadavere, si appresta a chiedere alla Corte di Appello di Genova la revisione del processo affermando di essere in possesso di nuovi elementi probatori che scagionano l'imputato.

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In particolare un testimone riferisce di avere acquisito la confessione di Loris Gozi, il supertestimone del processo a Logli, che "ammette di essersi inventato tutto", ma anche alcuni scritti di Roberta che testimonierebbero la sua volontà di abbandonare la casa familiare e allontanarsi volontariamente.

"Si tratta - spiega la criminologa Anna Vagli che collabora con l'avvocato Andrea Vernazza del foro genovese - di appunti scritti dalla donna che dimostrano la possibilità di una pista alternativa a quella sempre considerata dagli inquirenti e che vedeva Logli come unico possibile responsabile della sua sparizione. Del possibile allontanamento volontario sono invece convinti anche i figli, che hanno sempre ritenuto il padre innocente. Tra fine mese e inizio febbraio depositeremo l'istanza di revisione processuale producendo nuovi mezzi di prova.

A cominciare da una persona che ha raccolto proprio le confidenze di Gozi, il quale ha detto di essersi inventato tutto perché aveva paura. Non posso dire di più. Ma posso affermare che porteremo alla valutazione dei giudici anche nuovi scenari mai presi in considerazione prima come avrebbe dovuto fare invece la procura di Pisa".

Gabriele Masiero