Caso spiaggia del Gombo: "La Regione antepone i privilegi di pochi alla tutela ambientale"

L’attacco di Auletta (Una Città in Comune): "Come chiesto a gran voce dalla destra toscana, si consentono approdo e sbarco nell’area protetta".

Caso spiaggia del Gombo: "La Regione antepone i privilegi di pochi alla tutela ambientale"

L’attacco di Auletta (Una Città in Comune): "Come chiesto a gran voce dalla destra toscana, si consentono approdo e sbarco nell’area protetta".

"La Regione Toscana ribadisce ancora una volta le sue priorità: assecondare i privilegi in barba alle regole di tutela ambientale". Spiaggia del Gombo e campo boe, ancora all’attacco Una città in Comune con Ciccio Auletta. "Come chiesto a gran voce dalla destra toscana, sarà concesso ai diportisti di avvicinarsi oltre il limite consentito dei 200 metri dalla costa – punta il dito Una Città in Comune – , e, cosa più grave, di sbarcare sulla spiaggia di San Rossore, fino ad oggi tutelata da un regolamento che ne impedisce l’accesso a chiunque se non tramite visite guidate o prenotando l’accesso alla spiaggia attrezzata meSsa a disposizione di tutti.

Regolamento che, pur essendo in vigore, sarà aggirato da dei permessi in deroga sulla base di non si sa quale norma".

In sostanza, secondo Auletta – si è scelto di "regolarizzare una situazione di sfregio delle regole che è andata avanti in tutti questi anni, regolarizzando chi se ne è sempre fregato e penalizzando chi invece quelle regole le ha rispettate e le rispetta".

"La logica del condono all’italiana – continua la lista di opposizione – , che considera le regole di tutela come fastidiosi impedimenti, dimenticando che esistono per motivi ben precisi di salvaguardia di ecosistemi tanto fragili quanto preziosi. E il Parco che dice? Vale davvero la pena di mettere a repentaglio tali ecosistemi per il presunto diritto di sbarcare al Gombo? Lungi da noi la volontà di reprimere la voglia di godere delle bellezze naturali del nostro litorale, ma su tanti chilometri di litorale non era possibile pensare a un’alternativa per i diportisti? Aver ridotto il litorale ad una continua distesa di stabilimenti balneari ha fatto sì che San Rossore rimanesse l’unico tratto di spiaggia naturale ed ora, a quanto pare, tutti la cercano. Ma le riserve naturali esistono per tutelare almeno una parte del territorio dalla pressione antropica, e se si visitano deve essere fatto nel rispetto e sotto il controllo di personale qualificato, non liberalizzando l’accesso in nome della gita domenicale". Secondo Auletta e compagni "segno di un arretramento culturale preoccupante da parte di chi ci governa in Regione, sempre più schiacciato sulla visione delle destre che antepongono i privilegi dei pochi alla tutela dei beni comuni".