Pisa, 14 marzo 2018 - Un pomeriggio a casa della nonna in provincia di Pisa. E’ il 2013. La donna rassetta la cucina dopo pranzo, poi pulisce il pavimento con olio di gomito: acqua e sapone, come sempre. Ma quel mix - anche per il giudice - si trasforma in una sorta di trappola. Il nipotino che gioca scivola proprio sulle mattonelle e finisce con il volto contro il termosifone. Si ferisce e deve ricorrere alle cure del medico. Tanta la paura: il bambino piange. La donna deve consolarlo, curarlo e poi comunicare l’accaduto ai genitori. Già. Come trovare le parole? Per fortuna non è successo niente di grave. Ma al padre del piccolo quell’incidente in casa non va giù. La nonna doveva fare più attenzione, la sua tesi, in sostanza. E così si rivolge al giudice di pace di Pisa.
Giudice onorario che valuta il caso e scrive nella sentenza: "Il minore, mentre giocava all’interno dell’abitazione della signora, scivolava sul pavimento sul quale era presente del materiale liquido trasparente e scivoloso, urtando contro il termosifone della sala e riportando la rottura di due denti".
"A seguito dell’occorso – prosegue – il minore riportava delle lesioni personali di cui chiedeva l’integrale risarcimento di tutti i danni fisici oltre al rimborso delle spese mediche sostenute". La prima udienza, a gennaio 2014, convenuta anche l’agenzia assicurativa. Per la dottoressa Paola Ronchi la condotta della donna "ha generato una condizione insidiosa e di pericolo per l’incolumità dei soggetti presenti all’interno della propria abitazione e, in particolare, per il minore". Così ha condannato la donna a pagare oltre 2.550 euro più gli interessi, oltre le spese di lite oltre 1.300 euro.
an. cas.