SAVERIO BARGAGNA
Cronaca

Vaccini Covid, il centro di Ospedaletto resta aperto: "E’ strategico"

La struttura non chiuderà come in altre città. E i medici di famiglia lanciano un nuovo allarme

Un "binario" dell’hub vaccinale di Ospedaletto

Pisa, 30 marzo 2022 - I numeri fotografano la situazione: 1.015 dosi anti-Covid somministrate a Pisa dal 22 al 28 marzo. Dieci mesi fa, a maggio 2021, l’hub di Ospedaletto vaccinava una persona ogni 45 secondi, oltre 16mila a settimana. Un calo drastico, ma fisiologico: basti considerare come ormai l’88% della popolazione pisana con un’età superiore ai 5 anni sia già vaccinata (almeno con una dose). Tuttavia, l’hub di Ospedaletto non chiuderà i battenti il 31 marzo, giorno in cui termina ufficialmente l’emergenza sanitaria. La maxi struttura che sorge in via Bellatalla, nella ex mensa della Cpt, a differenza di tante altre realtà toscane resterà operativa per una scelta che abbraccia due ordini di motivi. Primo: "I locali – spiega Sabina Ghilli, direttrice della Società della Salute zona pisana – sono in comodato d’uso dal Comune di Pisa e quindi la struttura ha costi piuttosto contenuti". Secondo: "Si tratta inoltre di un hub strategico anche a livello geografico che copre un’intera provincia" ed è facilmente raggiungibile sia dal centro città che da Livorno e dalla Valdera.

«Le vaccinazioni – osserva ancora Ghilli – sono in forte riduzione e, nelle ultime settimane, non abbiamo osservato oscillazioni nei numeri. Andiamo incontro ad una diminuzione costante dovuta al fatto che, una volta ricevuta la dose booster, in qualche misura il ciclo è da considerarsi terminato". "La vaccinazione – conclude la direttrice della Società della Salute – ha avuto un ruolo comunque determinante nel salvare tante vite umane". Anche in questo caso i numeri parlano chiaro: nel 2020, a Pisa, perdeva la vita a causa del Covid il 2,55% delle persone colpite dal virus. Oggi questo rapporto si è ridotto al 0,38% degli infetti.

Tuttavia il Covid continua la sua marcia: ieri altri 817 casi in provincia, un dato rilevante, ma che comunque conferma un graduale miglioramento dopo tre settimane di ascesa. Dati che comunque preoccupano Luca Puccetti, segretario provinciale di FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) lancia l’allarme: "In risposta all’ennesimo rigurgito della pandemia, che vede un rilevante aumento dei contagi, il Governo ha deciso di decretare la fine dello stato di emergenza cui conseguono, a cascata, la sospensione di una serie di provvedimenti ancora invece assolutamente necessari a fronteggiare l’epidemia". "Il peso dei contagi infatti – commenta Puccetti – ora grava tutto sulla medicina generale, quindi per il Governo non servono più provvedimenti straordinari, tanto gli ospedali e le rianimazioni vanno bene. Se poi i medici di famiglia sono sotto pressione da oltre due anni, senza alcun aiuto in termini organizzativi e di personale, al Governo e alle Regioni non interessa". "Purtroppo – conclude – non si può abolire per decreto la pandemia e la medicina generale è oltre ogni limite di sopportazione: se cede, schiacciata dal peso burocratico, sarà il disastro anche per il sistema ospedaliero e per il Pronto Soccorso. Ancora una volta chiediamo al governo e alla Regione che i medici di medicina generale siano subito dotati del personale di studio senza il quale è impossibile continuare a fornire i servizi necessari".