C’era una volta il Corso. Commercianti scossi: "Non è una zona sicura non solo per le attività"

La razzia che ha coinvolto il negozio di abbigliamento Eredi Vincenti ha riportato alla luce alcuni problemi: "Anche a noi è successo. Le forze dell’ordine fanno quello che possono, ma hanno poche risorse".

C’era una volta il Corso. Commercianti scossi: "Non è una zona sicura  non solo per le attività"

Chiara Bartolomei

PISA

Alle ore 3.50 del 2 ottobre Francesco Mezzola, proprietario del negozio di abbigliamento Eredi Vincenti in corso Italia, è stato svegliato dalla telefonata di una signora, la quale lo avvisava del fatto che dei malviventi avessero appena derubato la sua attività. La vetrina del negozio è infatti stata sfondata ed il suo contenuto è scomparso lasciando il commerciante con danni per 15.000 euro.

Eventi come questo sconvolgono la comunità, di seguito le parole di alcuni commercianti della zona.

Ottavio Sassetti, della farmacia Petri, ha raccontato "Anche a me è successo, due volte. Sono molto vicino alle forze dell’ordine per il lavoro che fanno ma è necessario un intervento più duro. Anche le telecamere ormai non sono più sufficienti a tener lontani ladri e malviventi".

Dania Conti, commessa in un negozio di calzature della zona, è dello stesso parere "Non è una zona sicura, non solo per quanto riguarda le attività ma soprattutto per quanto riguarda le persone - prosegue dicendo - Io abito qua dal 1996, la città è cambiata moltissimo, prima non era così. Non mi sento più sicura quando esco la sera da lavoro, soprattutto ora che inizia l’inverno e farà buio prima. Dobbiamo guardarci le spalle".

Secondo Alessandro Maresco, che lavora in un bar nei dintorni, certe cose fanno ormai parte della città "Quest anno è andata meglio rispetto agli anni passati, ma questi eventi non sono certo una novità. Soprattutto all’inizio dell’estate quando tutti lasciano Pisa è inevitabile che queste cose accadano. Non possiamo lasciare la città in mano a queste persone - continua dicendo - La polizia fa quello che può, hanno a disposizione per l’intera città e la costa solo due pattuglie è impossibile che riecano a coprire ogni zona".

Dello stesso avviso Chiara Bartolomei, proprietaria di un negozio di abbigliamento in corso Italia, che racconta "A me è successo a gennaio 2022, la mattina quando sono arrivata ero disperata ma per fortuna il servizio di vigilanza privata è intervenuto tempestivamente evitando che i malviventi potessero portar via niente - spiega - Io ho deciso da subito di pagare per un servizio di vigilanza, le vetrine del mio negozio sono anti proiettile e anti sfondamento, ma nonostante questo non mi sento al sicuro, mi piacerebbe che ci fosse una maggior presenza delle forze dell’ordine ma so che questo non dipende dalle autorità comunali, che si sono sempre interessate a queste spiacevoli situazioni".

Unica voce fuori dal coro quella del dipendente di un pizzeria a taglio della zona, Naim Khan che racconta "La zona è abbastanza tranquilla, almeno fino alle 22 quando chiudiamo il negozio. Non ho mai riscontrato grossi problemi nel periodo in cui ho lavorato qui".

Ciò che emerge dalle parole degli intervistati è un forte senso di disagio dovuto alle situazioni che si stanno venendo a creare in città. Tutti però concordano sull’impegno dimostrato dalle forze dell’ordine e dalle autorità comunali nel cercare di migliorare la situazione.

Greta Ercolano