di Enrico Mattia Del Punta
PISA
La giornata nazionale di mobilitazione per il cessate il fuoco in Palestina e Ucraina, a due anni da quel 24 febbraio 2022, con l’invasione russa, a Pisa ha assunto un altro significato. Più di 2 mila persone, si sono radunate in un presidio silenzioso per la pace in piazza dei Cavalieri. Ancora una volta, dopo i fatti di venerdì mattina, con le cariche del reparto mobile della polizia sugli studenti in protesta, la manifestazione, già prevista da una settimana è infatti stata spostata nella piazza, (precedentemente era annunciata in piazza Garibaldi), dove gli studenti sono stati fermati e dove nelle scorse ore vari flashmob, cortei ed eventi hanno preso piede. Un momento di silenzio, con striscioni e cartelli per chiedere il "cessate il fuoco" su tutti i fronti aperti. Ma anche una studentessa presente a quel corteo finito tra il sangue dei manganelli e i quali video hanno fatto il giro d’Italia, ha preso parola davanti alla folla, per chiedere di "non perdere il coraggio e la voglia di continuare a manifestare le nostre idee". Tra gli organizzatori varie sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, ma anche la galassia dell’associazionismo con in prima fila Arci, Acli, La casa della donna, Legambiente, Caritas, Economia Disarmata e Un ponte per. "Dobbiamo chiedere alle istituzioni italiane ed europee di scegliere la via della pace" è il documento letto in tutte le piazze d’Italia e che chiede "la messa al bando delle armi nucleari, la riduzione immediata delle spese militari, la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, il riconoscimento dello Stato di Palestina" sono solo alcuni dei punti letti a gran voce. "Basta alla follia della guerra – ha detto l’assessora regionale Alessandra Nardini, presente all’iniziativa -, cessate il fuoco in Palestina, in Ucraina e ovunque nel mondo si stia consumando quel grande fallimento dell’umanità chiamato guerra". Nella piazza però non si parla d’altro, e la carica della polizia sugli studenti ha lasciato una ferita aperta. L’Arci presente in piazza è tra le associazioni che a gran voce chiede le dimissioni del questore Sebastiano Salvo, ma anche di Edoardo Ziello "che fin dalle prime ore, gettava benzina sul fuoco con post diffamatori" accusa Mario Dimonte, vicepresidente Arci Pisa.