Pisa, 8 febbraio 2016 - Per conoscere la qualità dell’aria che respiriamo basta un click. E’ da poco tempo on line MonIQA, il monitoraggio dell'indice della qualità dell'aria, un servizio realizzato dal gruppo di ricerca dell’Università di Pisa coordinato da Giuseppe Anastasi, professore del dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e direttore del Laboratorio Nazionale Smart Cities del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI).
Alla realizzazione del progetto hanno lavorato anche alcuni studenti e ricercatori dell’Ateneo pisano, in particolare Luca Pardini, Francesca Righetti, Elena Lucherini e Simone Brienza.
MonIQA utilizza i dati che giornalmente vengono forniti delle Agenzie regionali per la protezione ambientale e li traduce in un unico indice istantaneo al quale si associano 5 classi di giudizio, da buono a pessimo, caratterizzate da un colore diverso. Oltre che attraverso il sito web (http://anasim.iet.unipi.it/moniqa/), MonIQA è accessibile anche mediante un'app per dispositivi mobili Android che può essere scaricata da Google Play (https://play.google.com/store/apps/details?id=iqa.android&hl=it).
“Il servizio non ha ovviamente carattere di ufficialità, ma ha lo scopo di presentare i dati sulla qualità dell'aria in maniera facilmente comprensibile ai cittadini - ha spiegato Giuseppe Anastasi - L’indice che abbiamo elaborato è una grandezza che esprime in maniera sintetica lo stato di qualità dell'aria, prendendo contemporaneamente in considerazione i dati di più inquinanti atmosferici, quali PM10, PM2.5, biossido e monossido di azoto, ozono, monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene”.
Per sapere che aria stiamo respirando basta dunque accedere al sito web, o aprire l’app sul dispositivo mobile, e visualizzare l’indice di qualità dell’aria relativo alla propria città. Le classi buona e discreta indicano che nessuno degli inquinanti ha registrato superamenti degli indicatori di legge e che quindi non vi sono criticità. Le altre tre classi - mediocre, scadente e pessima - indicano invece che gli inquinanti considerati hanno superato il relativo indicatore di legge. Attualmente le regioni monitorate da MonIQA sono tutte tranne Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania e Molise, alcune delle quali lo saranno però a breve.