Pisa, 19 giugno 2024 – Il cassettonato ligneo della chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri è un grande malato, ma non per questo ha meno fascino e allora la proposta è di renderlo fruibile al pubblico nonostante gli acciacchi del tempo. Il soprintendente Valerio Tesi approfitta della presentazione del progetto di valorizzazione della piazza, realizzato grazie a un’intesa tra Normale e Fondazione Pisa, per annunciare la riapertura la pubblico di uno dei beni culturali più preziosi della città. "
Sono già in corso due piccoli interventi di restauro per valutare lo stato di conservazione del cassettonato ligneo della chiesa - spiega il soprintendente - e purtroppo ci siano accorti che versa in condizioni ben peggiori di come non si pensasse attraverso le semplici iniziali stime visive. Tuttavia ritengo che un monumento del genere non possa restare chiuso e quindi penso alla riapertura consentendo visite guidate a piccoli gruppi per apprezzare anche i lavori di restauro in corso".
Insomma, l’idea è di seguire il modello già visto con successo per le navi romane a San Rossore con gli scavi archeologici di una delle principali scoperte novecentesche che ben presto si trasformò in un cantiere-museo. "Entro il prossimo anno - aggiunge Tesi - credo che possa partire anche il più importante intervento di restauro integrale della copertura della chiesa e del cassettonato progettato da Giorgio Vasari e sarebbe ingiusto che i visitatori non possano godere della visione di questo importante monumento, quindi la mia proposta è fare in modo di riaprire al pubblico la chiesa, già a partire dalle Giornate europee del patrimonio culturale in programma a settembre, per consentire visite guidate a piccoli gruppi di turisti che possano così toccare con mano gli interventi di conservazione in atto. Penso che questa opzione possa essere attuata nel pieno rispetto delle esigenze conservative e di valorizzazione dei veni culturali".
Intanto, il progetto di valorizzazione dell’intera piazza ha dato vita a un interessante sito internet dedicato (https://piazzadeicavalieri.sns.it/), che permette a studiosi e turisti di svelare i segreti degli edifici che si affacciano su quello che, fin dal 1288, quando ancora si chiamava piazza delle Sette Vie e il conte Ugolino fu incarcerato nella Torre della fame citata nel XXXIII Canto dell’Inferno di Dante, è uno dei luoghi centrali della vita civile, politica, religiosa e culturale cittadina. Nel 1562 poi la piazza fu trasformata in un ‘palcoscenico manierista’, per volontà di Cosimo I de’ Medici, che ne affidò il progetto al grande architetto e umanista Giorgio Vasari, di cui quest’anno ricorrono i 450 anni dalla morte. L’obiettivo del progetto è far conoscere la storia degli edifici della piazza: Palazzo della Carovana, chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, Palazzo della Canonica, Palazzo dei Dodici, Palazzo dell’Orologio, San Rocco.
Il progetto, che si concluderà nel 2025, prevede la copertura di quattro annualità di assegni di ricerca, oltre a diversi contratti per collaborazioni scientifiche e tirocini formativi per gli studenti. "Il nostro - ha detto il direttore della Normale Luigi Ambrosio - è un progetto articolato, non solo di ricerca, ma anche di divulgazione scientifica, per promuovere conoscenza e aprire la Normale a un inedito dialogo con la comunità".