La Chiesa dei Cavalieri di Santo Stefano è chiusa. Tutto tace? Tutto fermo? No. All’interno c’è una impalcatura che va dal pavimento al soffitto a cassettoni: quel soffitto che è diventato croce e delizia ed una vera sfida, per i restauratori. Nel 2018, furono destinati dal ministero alla nostra Sovrintendenza 3.5 milioni di euro per la "verifica del rischio sismico, riduzione della vulnerabilità, restauro". "Un impegno di spesa che è stato stanziato ben sei anni fa": dice il sovrintendente Valerio Tesi lasciando intuire che la cifra forse andava bene nel 2018 ma i costi sono drammaticamente raddoppiati col Covid e con gli eventi bellici. I lavori si stanno concentrando su saggi della stabilità del soffitto a cassettoni "simbolo di fiorentinità - dice Tesi - e realizzato sulla falsariga di quello del Salone dei Cinquecento a Palazzo vecchio".
Il nemico numero uno per un soffitto del genere? L’acqua piovana che si infiltra e minaccia la robustezza e la statica dello steso soffitto. Quella stessa acqua piovana che colava sulla pala del Vasari da una parete laterale, anni fa oggetto di un efficace intervento. La sovrintendenza con la supervisione della funzionaria ed architetto Maria Irene Lattarulo ha montato una impalcatura nella parte prospicente l’altare. "Questa impalcatura ci è servita ad entrare nel sottotetto ed a prendere visione, toccare con mano i cassettoni facendo subito delle singolari e non attese scoperte e cioè che i "quadri" che si vedono dal basso in realtà non sono tele ma tavole dipinte e che poi moltissimi degli intarsi, dei decori dei cassettoni sono rivestiti di tessuto. Questa tecnica è stata usata perché il tessuto è più leggero del legno": dice Lattarulo. Le difficoltà incontrate non sono poche anche perché l’accesso all’enorme soffitto è limitato ad una sola apertura. Tra il tetto ed il soffitto a cassettoni è stato necessario realizzare un camminamento in sicurezza.
"Stiamo procedendo a fare saggi del legno con un resistometro – dice Tesi – e man mano che finiremo la campionatura sposteremo l’impalcatura verso l’ingresso della chiesa". Il resistometro o penetronomo è uno strumento dotato di punteruolo che azionato da un sofisticato trapano, misura la resistenza e quindi "la salubrità" del legno. Tutti questi lavori di monitoraggio e di campionatura dovrebbero finire ad agosto dopodiché, si procederà alla gara dei lavori veri e propri. Al sopralluogo col sovrintendente c’era anche il direttore della Scuola Normale Luigi Ambrosio e la prof.ssa Lucia Simonato a testimoniare il saldo legame collaborativo tra le due istituzione. I lavori sono stati affidati alla ditta Cellini srl di Impruneta la stessa che ha lavorato ai paramenti del Battistero. Ricordiamo che i gravi e continui problemi di stabilità e di infiltrazioni di acqua piovana, sono stati alla base della scelta dell’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto di riconsegnare le chiavi al demanio che l’ha chiusa il giugno scorso.
Carlo Venturini