Chirurgia mininvasiva: una puntura per impiantare valvola cardiaca

Un intervento di minimo impatto per impiantare una valvola cardiaca tricuspide senza apertura del torace all'Ospedale del Cuore di Fondazione Monasterio a Massa. Un risultato straordinario ottenuto grazie alla collaborazione internazionale e all'alta professionalità del team medico

Chirurgia mininvasiva: una puntura per impiantare valvola cardiaca

L’equipe pisana di emodinamica

Pisa, 8 agosto 2024 – Una ‘puntura’ in una gamba di una donna per impiantare una valvola cardiaca. Così un intervento di minimo impatto, senza apertura del torace, effettuato all’Ospedale del Cuore di Fondazione Monasterio, a Massa (Massa Carrara).

La valvola è la tricuspide e ha il delicatissimo compito di presiedere al corretto flusso del sangue evitando che torni indietro nel suo percorso. Il team di Monasterio, in collaborazione con l’Aoup, ha impiantato una valvola tricuspide con un intervento che la stessa Fondazione definisce "straordinario", che si è svolto nell’ambito di uno studio internazionale composto da Italia, Spagna, Germania e Canada, e che "ha portato ai massimi livelli la mini invasività". Il team di Monasterio, guidato da Sergio Berti, direttore di Cardiologia Diagnostica e Interventistica, in collaborazione con il dipartimento Emodinamica dell’Aoup diretto da Marco De Carlo, ha eseguito l’impianto, il primo in Toscana da accesso femorale venoso e il primo al mondo con guida ecocardiografica intracardiaca. La valvola è stata impiantata in una paziente fragile, in cura a Pisa e affetta da grave insufficienza tricuspidale non riparabile con tecniche percutanee e che, per il complessivo quadro clinico, avrebbe corso rischi troppo elevati se sottoposta a intervento chirurgico tradizionale. La donna spiega una nota, "è stata quindi proposta a Monasterio per essere sottoposta a questo innovativo intervento: la valvola cardiaca è stata posizionata, attraverso una vena dell’inguine, evitando così l’apertura del torace".

La mini invasività "estrema" è stata resa possibile solo grazie all’imaging cardiaco di elevato livello che ha fornito ogni dettaglio anatomico della paziente guidando il medico nell’impianto corretto della valvola.

"Le protesi impiantabili attraverso cateteri - spiega De Carlo - rappresentano una nuova opzione terapeutica a basso rischio operatorio. La prima di queste è disponibile per l’uso commerciale da pochi mesi, mentre altri dispositivi sono ancora in fase di studio clinico, tra cui quello impiantato a Massa e un altro con l’Aoup come unico centro in Toscana". Secondo Marco Torre, dg di Monasterio, "anche questa volta la sanità toscana dimostra di saper fare rete" e Silvia Briani, dg dell’Aoup, aggiunge che "un risultato come questo non sarebbe possibile se non fosse altissimo il livello professionale di coloro che lavorano nei nostri ospedali".