ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

Comitati all’attacco: "Ubriachi alla Stazione. Ora una class action"

Capuzzi: "Le ordinanze mostrano tutti i loro limiti"

Comitati all’attacco: "Ubriachi alla Stazione. Ora una class action"

Controlli in corso alla Stazione di Pisa In queste ore tiene banco sempre di più la questione sicurezza

Una class action anti-movida sulle orme di quella di Firenze, ma anche ispirata ad esperienze di successo in città europee come Parigi, Berlino e Barcellona, per difendere il diritto al riposo, contrastare schiamazzi, ubriachezza molesta, risse e la vendita di alcol nei minimarket oltre l’orario consentito nella zona stazione. È l’idea su cui sta lavorando da tempo, già prima dell’estate, il comitato di quartiere Le Stazioni. Grazie all’assistenza di un legale esperto in materia, il comitato ha avviato un percorso per portare su un piano giuridico la sfida contro il degrado e la microcriminalità.

La class action sarà indirizzata contro il Comune di Pisa, ma anche contro lo Stato. "Stiamo guardando – ha dichiarato la presidente del comitato, Sandra Capuzzi – alle altre città dove questa iniziativa ha funzionato, come Firenze, ma anche ad alcune città europee". Il processo sarà lungo e richiederà una valutazione approfondita della fattibilità, anche dal punto di vista legale, per verificare se le normative siano effettivamente comparabili con quelle degli altri Paesi, spiega Capuzzi.

Non si tratta di un attacco alle istituzioni, ma di uno strumento per esercitare pressione sugli organi competenti affinché modifichino regolamenti e leggi. Questo perché le ordinanze volute dal primo cittadino, come quelle anti-alcol, anti-bazar o contro i negozi non conformi alle normative antincendio, non sembrano avere l’effetto sperato. "Le ordinanze sindacali – commenta Capuzzi, riferendosi allo stop del Tar alla misura del sindaco contro la vendita di alcolici e superalcolici alla stazione, e raccontato da La Nazione – hanno un limite. Il diritto amministrativo stabilisce che devono essere temporanee e applicabili solo in situazioni straordinarie e di urgenza".

Secondo Capuzzi, è necessario il massimo supporto possibile da cittadini e istituzioni: "Anche da parte del prefetto di Pisa, al quale chiediamo di sostenere il sindaco con un’ordinanza prefettizia a supporto delle misure comunali per rendere la città più vivibile, come ad esempio imporre la chiusura dei minimarket dopo le 21". Cavilli legali e normative inadeguate stanno ostacolando l’azione contro certi comportamenti. "Nessuno ha la bacchetta magica – aggiunge Capuzzi –. L’amministrazione dimostra buona volontà, ma serve un nuovo regolamento per il commercio, chiaro e semplice che dica cosa non si può fare, valido per tutta la città e votato dal consiglio comunale. È necessario che destra e sinistra lavorino insieme, senza diatribe che stancano i residenti, i quali vivono direttamente e quotidianamente i disagi".

Il comitato plaude anche all’intenzione del sindaco Conti, annunciata sulle nostre pagine, di inserire l’ordinanza anti-alcol nel regolamento della polizia municipale. "È la direzione giusta – afferma Capuzzi –. Oggi la polizia municipale ha regolamenti risalenti agli anni ’70, ma le esigenze non sono più quelle di allora. Il ruolo della polizia locale avrebbe senso se fosse dotata di strumenti adeguati ai nostri tempi".