
Guardia di Finanza a Pisa
Pisa, 11 marzo 2025 – Raffica di controlli sui “compro oro” in provincia di Pisa: la Guardia di Finanza per verificare il rispetto delle norme in materia di antiriciclaggio. Il settore infatti è
particolarmente esposto al rischio di riciclaggio di denaro e reimpiego di beni di provenienza illecita. Infatti a fronte del cliente “normale” che vuole vendere preziosi – per necessità oppure per liberarsi di oggetti non più utili ma monetizzabili – ci sono anche malviventi che tentano invece di trasformare in contanti il provento di furti.
I controlli delle Fiamme Gialle in provincia di Pisa hanno individuato quattro negozi non in regola. Gli interventi hanno verificato tra l’altro il corretto adempimento delle prescrizioni in materia di identificazione della clientela, di conservazione dei dati acquisiti in sede di identificazione nonché delle schede relative alle operazioni effettuate per un periodo di 10 anni, dell’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette, di tracciabilità delle operazioni stesse e di corretta compilazione delle schede relative ai clienti, cui sono soggetti gli operatori professionali in oro.
In particolareun negozio di Pisa è stato multato per aver omesso di comunicare la variazione dei dati relativi agli estremi della nuova licenza nonché dei dati del nuovo amministratore e rappresentante legale. Presso un altro esercizio commerciale di Santa Croce sull’Arno è stata constatata, oltre all’inosservanza degli obblighi di tracciabilità, l’alterazione, prima dei 10 giorni, degli oggetti preziosi acquisiti.
A due esercizi commerciali di San Giuliano Terme e Pontedera è stata contestata l’inosservanza grave, ripetuta o sistematica ovvero plurima degli obblighi di conservazione, in quanto nella redazione delle apposite schede omettevano di indicare gli estremi del mezzo di pagamento utilizzato e dell’inosservanza degli obblighi di identificazione, in quanto omettevano di acquisire copia del documento di riconoscimento del cliente, all’atto dell’acquisto di preziosi, in violazione agli obblighi imposti dalla normativa antiriciclaggio.
Le sanzioni amministrative inflitte ai negozi possono arrivare fino a un massimo di 80mila euro.