Concorso per 10 bibliotecari: 2400 candidati

A Pisa, 27 precari bibliotecari si confrontano con un concorso per sole 10 assunzioni, generando tensioni e preoccupazioni per il futuro della professione. Sindacati e studenti si mobilitano per sostenere i lavoratori in lotta per la stabilità e dignità lavorativa.

Concorso per 10 bibliotecari: 2400 candidati

Concorso per 10 bibliotecari: 2400 candidati

Ventisette precari ultradecennali, arriva il concorsone a luglio per l’assunzione di dieci bibliotecari ma si iscrivono in 2400, dalle Alpi all’Etna. "Tu chiamale se vuoi stabilizzazioni": parafrasando Lucio Battisti. Lo striscione steso dagli esternalizzati dei servizi bibliotecari di Unipi assieme alla Cgil, è inequivocabile "…e la nostra supremae dignitatis?". Il motto è quello che si legge nell’atto costitutivo di Unipi a firma di Papa Clemente VI. "Il rischio inoltre è che la prossima gara di appalto di esternalizzazione prevede una ulteriore riduzione di ore lavorative il che tradotto significa avere una retribuzione che non arriva a 600 euro mensili": dicono dalla Cigil. Le delegate della Cgil-Filcams Catia Santochi (segretaria generale) e Francesca Grassini (segretaria provinciale), dopo aver incontrato il direttore generale di Unipi e il prorettore Giuseppe D’Onza, dicono: "Ci hanno informato dei tagli ai fondi del ministero e che Unipi non può fare di più". Fuori dal rettorato, c’erano praticamente tutti i lavoratori e le lavoratrici; hanno un’età media di precarizzazione "esternalizzata" che va dai 15 ai 17 anni. "Dopo 15 anni che lavoro da bibliotecario per Unipi, dovrei partecipare ad un concorsone urbi et orbi con 2400 iscritti ed esami di Logica?", sbotta un precario.

"Se da un lato possiamo essere in parte soddisfatti di una qualche forma di stabilizzazione e cioè dieci unità – dice Santochi – dall’altro, si profila all’orizzonte un altro appalto al ribasso di ore e quindi di compensi". Continuano le sindacaliste: "Dopo la promessa di apertura al dialogo con i 27 lavoratori precari delle biblioteche da parte del Rettore, c’è stato solo un incontro con la governance dell’Università, avvenuto il 16 maggio. L’unica certezza emersa da quell’incontro è stata la proroga dell’appalto fino a dicembre. E dopo? Nessuna apertura sul nuovo appalto! A quali condizioni sarà indetta la gara? Sarà applicato il taglio previsto che manderà molte lavoratori a casa e ridurrà a lavorare 14 ore settimanali? Che fine farà la qualità dell’offerta didattica per studenti ed accademici? Per questo motivo la nostra lotta non si ferma". Solidarietà concreta, cioè uno stanziamento extra budget ai precari delle biblioteche, arriva dalla lista studentesca Sinistra Per "Sappiamo che il nostro contributo è solo una goccia – dice Jacopo Matrone della lista – ma queste persone lavorano per noi studenti, per i docenti, per la ricerca fornendo un servizio indispensabile che è quello di tenere aperte le biblioteche, gestire il prestito, fare da front office. Mettiamoe soldi e finanziamenti, noi studenti che non ne abbiamo mentre ci sono dipartimenti e docenti che incassano soldi lavorando per conto terzi, per multinazionali, per mega aziende e non riversano un solo euro per i servizi universitari di cui loro stessi beneficiano. Ecco, sta a noi studenti che subiamo il rincaro degli affitti e delle tasse universitarie di cercare di aiutare chi ci apre e fa funzionare le biblioteche. Ma gli altri che fanno?".

Carlo Venturini