Congresso Pd, primo passo. Nominata la commissione. Dovrà decidere le regole

Via libera dalla direzione regionale del partito all’iter per eleggere il segretario. In campo per ora c’è solo un candidato: Mario Iannella per i fedelissimi di Bonaccini.

Congresso Pd, primo passo. Nominata la commissione. Dovrà decidere le regole

Congresso Pd, primo passo. Nominata la commissione. Dovrà decidere le regole

Primo (piccolo) passo verso il congresso cittadino del Pd che dovrà eleggere il nuovo segretario dopo Andrea Ferrante. Nei giorni scorsi la direzione regionale del partito ha nominato la commissione congressuale che sarà incaricata di definire modalità e schema di voto per l’elezione del nuovo segretario. Ne fanno parte Andrea Garfagnini, Alessandra Mazziotti, Calogero Aquila, Marco Gherardini, Antonio Martini Miriam Celoni e Consuelo Arrighi. Saranno loro, d’intesa con gli altri dirigenti dem, a definire il percorso per arrivare al voto, ma non sarà una tela semplice da tessere, perché la direzione regionale non ha fissato la data della consultazione nei circoli, né le modalità. Pertanto restano valide quelle precedenti che prevedevano la celebrazione del congresso cittadino tra novembre e dicembre scorsi e invece non si farà prima di marzo (ma c’è anche chi pensa di rimandare tutto a dopo le europee), ma soprattutto dovranno essere riaperti i termini (già abbondantemente scaduti) per la presentazione delle candidature. Per ora in campo ufficialmente, e con tutti i requisiti richiesti dalle regole, c’è solo quella di Mario Iannella, sostenuto dai bonacciniani. L’area Schlein non ha ancora candidati ufficiali, ma il segretario uscente Andrea Ferrante non sembra intenzionato a ripresentarsi: in passato era circolato il nome del consigliere comunale, Enrico Bruni, che però non ha dato la disponibilità e spera di correre come candidato unitario per la segreteria dei Giovani Democratici, più di recente si è fatto il nome di Vladimiro Basta, ex consigliere comunale, e coordinatore della piattaforma "Tutta un’altra storia", ma ancora non è chiaro se la sinistra dem è d’accordo a convergere interamente su di lui. Trovare un’intesa sui tempi, al momento, sembra la partita più delicata.

Erano stati infatti proprio gli schleiniani, con il segretario Andrea Ferrante, nei mesi scorsi a interrompere bruscamente l’iter congressuale con un ricorso alla commissione di garanzia del partito ipotizzando un tesseramento illegittimo da parte di alcuni alti dirigenti bonacciniani proprio per trarre vantaggio nel voto dei circoli. Insinuazioni respinte al mittente dalla stessa commissione di garanzia che non ha riscontrato alcune irregolarità e chiuso la vicenda. Il tema però è delicato perché sullo sfondo c’è proprio il tema delle possibili candidature e di una faticosa unità di intenti da ritrovare alla vigilia della tornata elettorale amministrativa in un partito che tuttavia, sul territorio, appare ancora molto diviso: è infatti recentissima la scelta della sinistra dem di uscire dalla segreteria provinciale ne l tentativo di far cadere il segretario Oreste Sabatino (bonacciniano), che invece ha mantenuto i numeri e la guida dei dem provinciali.

Gab. Mas.