
Consigli da mare Meduse, ricci e tracine "I rimedi della nonna? No, ecco cosa serve"
di Carlo Venturini
Contro ustioni e punture di meduse, tracine e ricci la cura è a portata di mano. Basta saperlo però anche perché il vecchio rimedio della nonna può essere controproducente. Ciro Vestita, medico fitoterapeuta, già docente della Scuola Sant’Anna, e noto personaggio di Linea Verde e Camper (Rai 1) dà alcuni consigli ’fai da te’ che servono a risolvere o a tamponare le sgradevolissime punture degli "inquilini" dei nostri mari che soffrono sempre più, del riscaldamento globale. "Le meduse – dice Vestita – sono in aumento nel nostro mare. Ce ne sono a flotte; seguono le correnti calde. Le meduse non sono tutte uguali: quelle grandi in genere sono pressoché innocue come il ’Polmone di mare’ sono quelle per intendersi che oltre ad essere di grandi dimensioni sono bianche. Il problema insorge per quelle di piccole dimensioni, come la ’noctiluca’, che spesso sono poco più grandi del pugno di un bambino. Queste possono avere tentacoli molto lunghi quasi invisibili e vanno ad ustionare in genere viso e schiena rilasciando sulla pelle delle vere frustate".
Che fare?
"In soccorso ci arriva il mare. Bisogna uscire dall’acqua, prendere un pugno di sabbia intrisa proprio da acqua marina. Con delicatezza si accarezza la parte ustionata con la sabbia che ha una funzione abrasiva e cioè rimuove quelle vescicole lasciate dai tentacoli della medusa, vescicole spesso poco visibili. Vi assicuro che nel 90% dei casi, il sollievo è immediato".
Per le dolorosissime punture delle tracine?
"Quante volte abbiamo visto una mamma correre verso il bar dello stabilimento balneare e chiedere dei cubetti di ghiaccio. Poi lei che fa? Li mette sul piede gonfio del figlio. E’ la cosa più sbagliata. La tossina del veleno della tracina, si neutralizza con l’acqua calda. Quindi, al bar si deve chiedere una tazza di acqua calda e non il ghiaccio. Anche in questo caso, il sollievo è pressoché immediato salvo che la vittima non sia allergica a quel tipo di tossina e nel qual caso, è meglio recarsi al pronto soccorso".
Per quanto riguarda la puntura dei ricci?
"E’ molto dolorosa. Il tallone ne è colpito più di altre parti del corpo. In genere la ferita si infetta e si forma del pus. Il pus avrebbe la funzione di spingere fuori l’ago del riccio. Prima di arrivare a questo stadio, è bene disinfettare la ferita con abbondante acqua di mare e poi usare l’aloe vera. Anche sul nostro litorale, dunoso, si trovano con una certa facilità molte piante di Aloe. Si recide la foglia, si umetta la zona della ferita e si può trovare una soluzione per legare la foglia recisa sulla zona interessata dal dolore. Nel caso di puntura di ricci, una pinzetta da sopracciglia aiuta a togliere la spina se non è così profonda"
Un altro consiglio?
"Un tubetto di gel di aloe vera potrebbe essere un ’accessorio’ obbligato da mettere in borsa visto che l’aloe è uno schermo protettivo a 360 gradi contro il vento, la salsedine e le conseguenze dannose derivanti dall’eccessiva esposizione al sole".