Consorzio Litorale Pisano. Assistenza bagnanti in rete tra idee & sicurezza

Nata otto anni fa, così si è evoluta la chat dei bagnini

Consorzio Litorale Pisano. Assistenza bagnanti in rete tra idee & sicurezza

Consorzio Litorale Pisano. Assistenza bagnanti in rete tra idee & sicurezza

di Enrico Mattia Del Punta

PISA

"Una bambina è stata persa" è il messaggio che compare alle 16.35 sulla chat WhatsApp "Operatori litorale pisano", alle 16:38 arriva subito la risposta: "Trovata!". Il primo agosto, la chat, nata da un’idea del Consorzio litorale pisano compie ben 8 anni. "Prima si chiamava bimbi smarriti – ci spiega il vicepresidente Paolo Carnevali – contava circa 30 utenti, ma poi negli anni si è allargata diventando uno strumento imprescindibile a disposizione dei bagnini".

Ad oggi la chat conta 200 aderenti con 10 amministratori e si è rivelata fondamentale anche nel ritrovamento del bambino francese di 6 anni, che si era smarrito martedì scorso al Bagno Oasi di Marina di Vecchiano e poi ritrovato a Torre del Lago. Al Bagno Azzurro, incontriamo anche Sergio Sighieri e Stefano Sbrana, entrambi consiglieri del Consorzio Litorale Pisano, che ci raccontano quanto la chat sia "formidabile – spiega Sighieri –, prima della sua esistenza chiamavamo con il telefono uno per uno i nostri colleghi, ora questo strumento trasversale ci permette di comunicare simultaneamente e semplifica anche l’identikit di chi è scomparso con l’uso delle foto".

Non solo bambini smarriti però, anche se sono tra i messaggi più frequenti "circa due o tre al giorno nei weekend, tutti ovviamente ritrovati" spiega Sbrana. Tra le tante segnalazioni quotidiane anche gli identikit di chi viene beccato a rubare tra gli ombrelloni: "Con la chat – dice Carnevali –, abbiamo ridotto lo spazio di manovra dei taccheggiatori". Il consorzio, il cui presidente è Cristiano Scarpellini, riunisce circa una ventina di stabilimenti balneari e, oltre alla collaborazione sui temi della sicurezza, mette in campo anche iniziative, come ad esempio il rimborso delle spese per il brevetto da bagnino. "È un progetto – racconta Carnevali – che partirà già dal prossimo anno. A fine stagione i bagnini verranno risarciti per le spese sostenute per il corso di formazione". Un metodo pensato per invogliare anche chi si fa due conti in tasca e "prima di spendere 300 euro per la formazione senza la garanzia del lavoro ci pensa due volte" dice Sighieri.

Le idee del Consorzio però non si fermano qui: "Stiamo pensando – spiegano i tre balneari – di rendere indipendenti dal punto di vista energetico gli stabilimenti, con l’uso delle energie rinnovabili". L’intenzione è di creare una "comunità energetica che renda più green il litorale". Progetti che guardano lontano, nonostante le scadenze delle concessioni e il vento della Bolkestein che soffia sul collo degli imprenditori. "È il retropensiero che abbiamo tutti" dice Carnevali. "Ma adesso siamo qui, e vorremmo pensare di continuare ad esserci per migliorare la qualità degli stabilimenti e di chi li frequenta".