Si riunirà per la prima volta il prossimo 8 giugno il tavolo interistituzionale deciso dal Governo (e di cui partecipano Regione, enti locali e Parco, oltre ai vertici dell’Arma e del consiglio superiore dei lavori pubblici) per individuare soluzioni alternative dove allocare i reparti speciali dei carabinieri (Gis, Tuscania e cinofili) in una nuova base militare a Pisa. Lo ha reso noto in consiglio comunale il sindaco Conti, rispondendo a un question time ad hoc di Ciccio Auletta (Diritti in comune). "Riqualificare gli immobili di Coltano nell’ambito di un complessivo intervento di rigenerazione urbana - ha detto Conti commentando il decreto del ministro della Difesa Lorenzo Guerini che contempla questa ipotesi - è un’opportunità. Quegli edifici sono sostanzialmente distrutti: le stalle del Buontalenti, la stazione Marconi, la villa Medicea hanno bisogno di interventi. E ci sono alloggi sfitti da anni, l’Armando Diaz è chiusa dagli anni ‘70. È un’occasione per dare una risposta a quel territorio: noi ci abbiamo provato in questi anni partecipando al bando regionale di rigenerazione urbana su scala comunale, ma è uno dei pochi che non abbiamo vinto".
Ma Auletta incalza: "Per la prima volta Conti ammette di essere favorevole all’uso militare di Coltano e dei suoi immobili. Ma è una posizione diametralmente opposta a quella espressa da tantissimi cittadini presenti all’assemblea pubblica della Leopolda". Intanto, fioccano le adesioni alla mobilitazione contro la base e alla grande manifestazione nazionale promossa dal Movimento No Base per il 2 giugno a Coltano, per la festa della repubblica. Ci sarà il comitato permanente di difesa Coltano che ha anche chiesto con lettera protocollata a Regione, Comune, Provincia, Agenzia del Demanio e consiglieri comunali di "intercettare fondi nazionali e regionali e di partecipare ad altri bandi per ristrutturare gli immobili storici di Coltano, senza ricorrere ai milioni dell’Arma dei Carabinieri". Pisa Possibile ci sarà insieme a tante altre sigle della sinistra radicale per dire no "a un progetto da 190 milioni del Fondo di coesione sociale, i cui obiettivi sono la riduzione delle disparità economiche e sociali e la promozione dello sviluppo sostenibile". Anche l’Arci sarà in piazza perché, denuncia, "è impensabile usare strumentalmente la creazione di una base militare per nascondere mancanza di idee, progetti e prospettive per rendere Coltano e Pisa, luoghi che facciano del proprio patrimonio ambientale, artistico e culturale il loro punto di forza". "Ci saremo - conclude Rete dei Comunisti - per opporci concretamente al nostro imperialismo, attore di destabilizzazione e oppressione dei lavoratori, rappresentato dalle politiche ’Ue, combattendo questa sintesi tra devastazione ambientale, militarizzazione dei territori e impoverimento sociale".
Gab. Mas.