REDAZIONE PISA

"Contro di me calunnie" Doppia querela di Gozi a Logli e al nuovo teste

Ad aprile il giudice dovrà decidere se archiviare le accuse di diffamazione verso il marito di Roberta e il detenuto che accusò il super testimone di falso.

"Contro di me calunnie" Doppia querela di Gozi a Logli e al nuovo teste

Una doppia querela per Antonio Logli e per il detenuto che recentemente ha sostenuto che Loris Gozi avrebbe mentito sull’omicidio Ragusa. L’accusa è di diffamazione e calunnia in concorso. E la giudice Castellano dovrà decidere ad aprile se archiviare o meno il caso. Il marito dell’imprenditrice e mamma di Gello è in carcere per scontare l’accusa a 20 anni per aver ucciso la moglie e averne distrutto il corpo. L’uomo, con il suo avvocato Andrea Vernazza, ha chiesto la revisione del processo per nuovi elementi, tra cui la testimonianza, appunto, dell’ex detenuto pisano. Ma la Corte d’appello di Genova ha dichiarato inammissibile la richiesta. Il legale ha già presentato ricorso in Cassazione perché all’udienza sono state ammesse le parti civili, l’associazione Penelope e le cugine della donna scomparsa nel nulla a gennaio 2012, quando si sarebbe dovuta tenere a porte chiuse.

Gozi, raccontando di aver visto quella notte di 11 anni fa, prima l’ex impiegato comunale davanti ai campi vicino casa attraverso cui sarebbe scappata la moglie dopo aver scoperto che la sua amante era Sara Calzolaio, e poi una coppia litigare in strada, è stato il testimone principale nella vicenda giudiziaria. Il detenuto di 60 anni ha però messo in dubbio le sue parole. Si erano conosciuti in carcere quando entrambi erano al Don Bosco, dove Gozi avrebbe confidato all’altro di non aver detto la verità su quella sera. Il 60enne detenuto incontrò poi successivamente Logli nel carcere a Massa e gli riferì quel fatto. Da qui le nuove indagini difensive ma anche le trasmissioni televisive sui nuovi sviluppi. E le querele per calunnia e diffamazione di Gozi, assistito dall’avvocato Cozza, verso Logli e l’ex detenuto che sta scontando ora ai domiciliari il resto della pena per vari reati: dovrebbe finire tra pochi mesi. Il biglietto scritto di suo pugno fu letto proprio durante il programma "Quarto Grado", ma lui direttamente non è mai stato intervistato in tv, come ha ribadito il suo legale, l’avvocato Roberto Nocent.

Il pubblico ministero, Giovanni Porpora, ha chiesto l’archiviazione visto che ci sono due versioni contrapposte e non è possibile stabilire quale sia corrispondente alla realtà. Ma l’avvocato di Gozi si è opposto. "La denuncia è stata fatta perché non si può attaccare una persona che ha compiuto un dovere civico", aveva spiegato l’avvocato Cozza che ha ripetuto più volte che il super teste è stato ritenuto attendibile dalla Giustizia italiana. "La verità è venuta fuori in tribunale, abbiamo sempre detto la verità". Stessa accusa rivolta al detenuto che è stato ascoltato, con il permesso del magistrato di sorveglianza, per le indagini difensive di Logli. Indagini che non sono servite, però, per avviare un processo bis. Ad aprile, la decisione del giudice: archiviare o procedere.

A. C.