Contromisure: telecamere mirate e geolocalizzazione dei reati

Incontro tecnico lunedì in prefettura. Obiettivo sostituire apparecchi inadeguati

Contromisure: telecamere mirate e geolocalizzazione dei reati

Una telecamera (. foto repertorio

PISA

Una ricognizione, a partire dai dati dalla geolocalizzazione dei reati, per capire come rafforzare il parco telecamere di videosorveglianza urbana cittadina. La decisione è stata presa in un incontro tecnico svoltosi lunedì in prefettura e che, mai come adesso, risulta d’attualità. La spaccata al negozio Eredi Vincenti di Corso Italia ha infatti messo nuovamente il dito nella piaga: in via di Banchi è ben visibile una telecamera, peccato però che inquadri solo le logge e sia risultata del tutto inutile. Inservibili però sarebbero anche molti altri occhi elettronici cittadini, a cominciare da quelli che dovrebbero presidiare piazza Vettovaglie, solo per citare una delle aree maggiormente sensibili del centro cittadino in termini di sicurezza. La vetustà degli apparecchi, oltre ai malfunzionamenti e alla necessità di implementare i software renderebbero, secondo quanto si apprende da chi opera quotidianamente nella sicurezza, gran parte delle telecamere installate ormai pressoché inutili. Da qui la decisione di cambiare passo e mettere mano alla situazione in tempi brevi. Lunedì la prima riunione alla presenza del prefetto, Maria Luisa D’Alessandro, cui hanno partecipato i vertici delle forze dell’ordine e il responsabile della Protezione civile comunale e al termine dell’incontro si è deciso di effettuare questa necessaria ricognizione per capire come e dove intervenire. Già nei prossimi giorni un gruppo tecnico, costituito da agenti dai funzionari delle Volanti e della squadra mobile, per conto della questura, dai vertici dei carabinieri e della municipale, si riunirà di nuovo e sulla base della geolocalizzazione dei reati verranno indicate le aree dove vi è maggiormente bisogno di intervenire sostituendo le telecamere non funzionanti o che restituiscono immagini a bassissima qualità e dunque sostanzialmente inservibili per qualunque tipo di indagine. Poi si tireranno le somme per comprendere quanti soldi serviranno per potenziare l’apparato di videosorveglianza urbana: sono disponibili fondi del ministero dell’interno, ma anche quelli derivanti dai proventi delle multe, che saranno destinati principalmente all’acquisto di telecamere per la lettura targhe. Altre risorse saranno messe in campo dal Comune. L’obiettivo è agire con tempestività sostituendo quegli apparecchi ancora funzionanti ma di fatto incapaci di garantire prestazioni adeguate.

Gabriele Masiero