Il presidente del Parco, Lorenzo Bani, si permette di bacchettare e fare una polemica di basso livello con Pierluigi Cervellati, uno degli urbanisti più grandi che abbia avuto il Paese, riconosciuto a livello internazionale, il quale aveva affermato che costruire una base militare al Cisam sarebbe la morte del Parco. Lui è il padre dell’attuale strumento di governo del territorio di quel Parco che Bani dovrebbe difendere, anziché insultare Cervellati il presidente deve dimettersi.
Sono inferocite le associazioni ambientaliste pisane che hanno lanciato l’appello contro la realizzazione della base militare a San Piero a Grado e nel loro mirino, dopo l’intervento su La Nazione di domenica, finisce di nuovo il presidente dell’area protetta che aveva annunciato con soddisfazione il via libera della Giunta al Piano Integrato. Sul documento per ora gli ambientalisti rinviano "un giudizio dettagliato a quando i documenti varati dalla giunta regionale saranno disponibili" continuando però a mantenere "il giudizio negativo che abbiamo espresso sul testo varato dal Parco".
Ma il punto politico è l’attacco di Bani a Cervellati: "Il suo piano - aveva osservato in sintesi Bani - definiva area boscata anche quella parte di territorio, reattore nucleare compreso, dove ha sede il Cresam, oggi Cisam, che noi abbiamo esplicitato invece essere ciò che è: una base militare". Secondo gli ambientalisti, però, "l’attuale proposta di Piano Integrato del Parco, inviata in Regione con l’invenzione delle aree Dam nelle quali sono ammissibili nuove edificazioni per addizione volumetriche senza limiti nonché nuove opere di urbanizzazione senza specificarne l’estensione, e che confermano, anzi consolidano, la presenza militare nel Parco".
E ricordano a Bani che con le sue parole "insulta in primo luogo la verità quando afferma che la base al Cisam si farebbe senza consumo di suolo visto che parliamo di una base che occuperebbe solo a San Piero a Grado 90 ettari di bosco, e coinvolgerebbe quindi varie migliaia di alberi: il presidente del Parco ha fatto un errore madornale a proporre, per primo, il Cisam come sito per la nuova base dei carabinieri".
"Dovrebbe ammetterlo - concludono - e impegnarsi a trovare una soluzione alternativa, fuori dal Parco e senza consumo di suolo. Con lui, per questa soluzione dovrebbe impegnarsi anche il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che si avvia alle elezioni avendo contro molti cittadini e tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente".