GABRIELE MASIERO
Cronaca

Coraggio e resilienza. Il sogno di Lavinia oggi raddoppia. Apre un altro negozio

La figlia di Maurizio Bini, storico esponente di Rifondazione Comunista, diventa imprenditrice insieme al padre come titolare di centro estetico. Ora ha cinque dipendenti nonostante la tempesta del Covid.

Coraggio e resilienza. Il sogno di Lavinia oggi raddoppia. Apre un altro negozio

Quella di Lavinia Bini è una storia di coraggio e resilienza. Lei è una giovane imprenditrice pisana, titolare insieme al padre Maurizio, volto notissimo della sinistra radicale pisana e a lungo consigliere comunale di Rifondazione comunista, di un centro estetico nella centralissima via Crispi che non solo ha superato indenne la tempesta del Covid ma ha anche raddoppiato la sua presenza con un nuovo negozio inaugurato domenica scorsa dando lavoro complessivamente a sei persone. "La nostra avventura - racconta Lavinia Bini - è iniziata il 9 dicembre 2020. Un piccolo centro estetico che dopo appena tre giorni di attività è stato costretto a chiudere per il primo lockdown".

Poteva essere una mazzata. E invece la resilienza ha cominciato a prendere piede. Maurizio, una vita spesa in politica a lottare per gli altri, stavolta ha lottato per sua figlia e proteggere quell’unica dipendente che insieme a lei aveva iniziato quell’avventura: "Abbiamo rischiato di vedere andare in fumo in poche settimane oltre 60 mila euro di investimento - racconta l’ex consigliere comunale - perché non avendo una storico dell’attività commerciale non abbiamo ottenuto alcun ristoro dallo Stato. E’ stato difficile, ma non ci siamo arresi. Non abbiamo saltato neppure il pagamento di uno stipendio perché, ci tengo a dirlo, quello per cui i pisani mi hanno sempre conosciuto, nel bene e nel male, lo sono anche ora che gestisco un’attività insieme a mia figlia: i dipendenti sono sacri". Il lockdown finisce il centro riapre, ma sono mesi duri, durissimi. Clienti pochi, limitazioni (più che legittime) tante. Poi qualcosa si muove. I vaccini sconfiggono la pandemia, la voglia di vivere è più forte di tutto. E via Crispi si rianima, come tutto il resto della città.

"Il centro estetico - aggiunge Lavinia - grazie soprattutto a una clientela per lo più locale, ovvero fatta di persone che abitano il quartiere, comincia a funzionare. Il fatturato cresce in fretta. E cresce tanto". Lo spazio diventa troppo piccolo per soddisfare le richieste dell’utenza. Così nella stessa strada, ma sul marciapiede opposto si libera un fondo dove prima c’era una finanziaria. Spazi raddoppiati, come i costi. Serve un altro finanziamento per aprire un nuovo punto vendita. E la famiglia Bini rischia ancora: "Grazie all’aiuto di Confcommercio alla quale ci siamo associati - dice Lavinia - abbiano potuto aprire un nuovo negozio con spazi assai più ampi e macchinari di ultima generazione". E così cresce anche l’occupazione: ora le buste paga sono 5 e presto diventeranno 6. Il contratto base è quello dell’artigianato, con qualche benefit in più ai dipendenti per garantire stipendi un po’ più pesanti. "Siamo ancora una piccola impresa - ammette l’imprenditrice non ancora trentenne - che nel 2023 ha registrato un fatturato di 200 mila euro. Ma i sacrifici sono stati grandi. Eppure...". Eppure? "Abbiamo superato il periodo nero del Covid e della pandemia - risponde - e ora non mi spaventa quasi più niente". Maurizio guarda orgoglioso la figlia e le colleghe di lei, poi sorride sornione: "Siamo abituati a combattere".