REDAZIONE PISA

Coronavirus, quattro nuovi casi in provincia di Pisa. Tanti in quarantena

Due coniugi a San Giuliano, un 38enne a Pisa (unico ricoverato) e un una 48enne a Santa Maria a Monte

Un reparto ospedaliero (foto Torres)

Un reparto ospedaliero (foto Torres)

Pisa, 5 marzo 2020 - Nuovi casi di positività al coronavirus registrati in provincia di Pisa tra mercoledì sera e la giornata di giovedì.

Il primo caso è una donna, di 48 anni, di Santa Croce sull'Arno (e non di Santa Maria a Monte come comunicato in un primo momento), che si trova in isolamento domiciliare, in buone condizioni di salute.

Ci sono poi due coniugi, residenti a San Giuliano Terme, entrambi di 58 anni. L’uomo, agronomo, ha partecipato a un congresso a Udine, il 20 e il 21 febbraio. Sono nella propria abitazione in quarantena e stanno bene.

C'è poi un 38enne di Pisa che ha fatto accesso al pronto soccorso di Cisanello ed è ricoverato in Malattie infettive, a Pisa.

Ventuno persone in quarantena a Pisa, due a Vecchiano, una a San Miniato e altre nel comune di San Giuliano Terme, per l'emergenza coronavirus nella provincia di Pisa, oltre ai tre casi risultati positivi in giornata. Per tutti si tratta di misure precauzionali ordinate dai sindaci dei Comuni di residenza su richiesta dell'Asl Toscana Nord ovest perché sono entrati in contatto diretto con pazienti contagiati Covid-19 e i tempi di durante della misura variano a seconda del giorno in cui è avvenuto l'ultimo contatto.

A Pisa, inoltre, rende noto l'amministrazione, nel corso della Giunta e del successivo vertice con i responsabili di tutte le direzioni «sono state discusse le misure da mettere in campo per il contenimento della diffusione del virus» e si è deciso di intensificare «le pulizie e la sanificazione di spazi e degli uffici pubblici e sono state valutate una serie di misure compresa la chiusura delle palestre comunali per le attività extrascolastiche». Infine, per limitare gli afflussi di persone negli uffici, conclude la nota del Comune, «sono state valutate alcune ipotesi di riorganizzazione dei servizi, compreso l'obbligo di prenotazione via telefono o mail per gli appuntamenti: sono allo studio anche azioni positive per lo smart working per i dipendenti comunali che possono svolgere le proprie mansioni anche da casa».