
L’ex presidente della Regione Enrico Rossi risponde alle domande della pm, Flavia Alemi, saluta con un cenno Gori, in aula, e se ne va. Secondo la ricostruzione della Procura, che ha coordinato le indagini delle fiamme gialle, Ledo Gori di Pontedera, uomo di riferimento dell’allora Pd e capo di gabinetto dell’ex governatore Rossi e, per un certo periodo, anche di Eugenio Giani (entrambi sono completamente estranei alla vicenda), si sarebbe speso alle Regionali del maggio 2015 per raccogliere voti a favore dei democratici Ivan Ferrucci e Antonio Mazzeo (anche questi ultimi estranei all’inchiesta). Gori (difeso dal professor Enrico Marzaduri), Alfredo Sbrana (tutelato dall’avvocato Giulia Padovani con il collega Salvatore Grillo), già direttore del Reparto di Psichiatria dell’Asl a Pisa e della Rems di Volterra, e Mauro Maccari (seguito dal penalista Stefano Del Corso), ex direttore sanitario Asl, sono accusati di corruzione.
Ieri, davanti al collegio (presidente Beatrice Dani, a latere Giovanni Zucconi, Annalisa Dini), è stato ascoltato, appunto, Rossi come testimone. "Non conoscevo Sbrana" è quanto è emerso dal suo racconto e anche dalla ricostruzione delle telefonate con Gori: in una storpia il nome di Sbrana. "Gori fece solo una segnalazione lasciando poi l’Asl libera di decidere".
Nella prossima udienza, fissata per il 5 luglio, potrebbero essere ascoltati gli imputati se acconsentiranno. Fissate poi altre due tappe il 5 e il 25 ottobre quando potrebbero essere sentiti altri testi a difesa e potrebbe tenersi la discussione. Nei mesi scorsi, sono state citate alcune delle telefonate, si è parlato del clima politico e anche del riassetto del servizio sanitario regionale nel quale rientrerebbe la storia.
I fatti contestati risalgono al 2015, in piena campagna elettorale per le Regionali. Per l’accusa ci sarebbe stata l’assegnazione di un incarico a Sbrana facente funzione di dirigente di psichiatria all’Asl, in cambio di voti. Nel frattempo, poi, vinse un concorso pubblico diventando primario. Per la difesa non ci fu alcuna corruzione. Lo psichiatra, in pensione da dicembre scorso, è accusato anche di violenza sessuale per una relazione avuta con una paziente (che non si è mai costituita e ha ribadito il suo consenso in quel rapporto).
Gori è coinvolto anche nel filone dell’inchiesta Keu sui rapporti tra politica e imprenditori: anche qui l’accusa è di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio.