REDAZIONE PISA

Cortei pro Palestina a Pisa e Firenze: studenti cercano di forzare il blocco, la polizia li carica. In dieci in ospedale

Il corteo cercava di raggiungere piazza dei Cavalieri, dove si affaccia la sede centrale dell'ateneo. Il sindaco di Pisa Michele Conti (Lega): “Profondamente amareggiato”

I manifestanti cercano di entrare in piazza dei Cavalieri (da Facebook)

I manifestanti cercano di entrare in piazza dei Cavalieri (da Facebook)

Pisa, 23 febbraio 2024 – Cariche della polizia in mattinata nel centro di Pisa durante il corteo studentesco che voleva raggiungere piazza dei Cavalieri. I poliziotti, schierati a protezione di uno degli accessi alla piazza, hanno caricato gli studenti che stavano cercando di oltrepassare lo sbarramento. Tutta l'area intorno a piazza dei Cavalieri, dove si affaccia la sede centrale dell'ateneo di Pisa, era stata cinturata dalle forze dell'ordine.

Cariche anche a Firenze

Cariche della polizia anche a Firenze alla manifestazione pro Palestina. Il corteo, partito da piazza Santissima Annunziata e formato oltre che da rappresentanti dei sindacati di base anche da studenti e appartenenti alla comunità palestinese, ha sfilato per le vie del centro storico arrivando fino ai lungarni in prossimità del consolato Usa. Qui era stato predisposto uno sbarramento dalle forze dell'ordine. I manifestanti hanno cercato di avanzare e la polizia li ha respinti con cariche di alleggerimento. Una ragazza sarebbe rimasta ferita. Alla fine il corteo ha raggiunto piazza Ognissanti dove si sono tenuti gli interventi finali.

La manifestazione fiorentina si è poi conclusa in piazza Ognissanti, sulle note di 'Casa mia’ di Ghali, senza ulteriori tensioni. La manifestazione era organizzata in occasione dello sciopero generale proclamato dai Cobas. «La polizia ha alzato i manganelli, c'è stata una carica per impedire, come annunciato, di manifestare pacificamente sotto il consolato Usa - ha detto Luca Toscana di Si Cobas -. Per la terza volta gli Stati Uniti si sono opposti, mettendo il veto, al cessate il fuoco per fermare il genocidio che sta accadendo dall'altra parte del Mediterraneo. Per questo abbiamo proclamato questo sciopero generale, e l'adesione è stata alta, soprattutto nel tessile, nella logistica, ma qui in piazza c'erano anche docenti, lavoratori della sanità, insieme agli studenti».

Studentessa ferita

«Una studentessa è in ospedale per una manganellata - ha aggiunto -. Probabilmente dovrà ricevere dei punti sutura. C'è un clima inquietante e inaccettabile di censura. Mentre davanti a quello che sta accadendo dobbiamo sempre di più alzare la voce e chiedere il cessate il fuoco e il ripristino del diritto internazionale». Poco prima dell'avvio del corteo Abed Dass, presidente della Comunità palestinese di Firenze, aveva sottolineato: «Dopo cinque mesi di genocidio - ha detto - siamo molto contenti che la questione palestinese sia arrivata anche a toccare l'anima dei giovani, per noi è molto importante che anche loro abbiano deciso di scendere in strada e manifestare per chiedere di fermare questa guerra, questo genocidio». «Siamo tutti qui per chiedere di dare forza alla pace - ha aggiunto - e speriamo che questa voce arrivi alle nostre istituzioni per darci la possibilità di costruire tutti insieme una pace duratura che dia giustizia a tutti quanti».

Le reazioni

Schlein. "Subito un'interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi"

"Basta manganellate sugli studenti. Le immagini di Pisa sono inaccettabili: studenti e studentesse intrappolati in un vicolo e caricati a manganellate dalla polizia". Lo scrive sui social network la segertaria Pd, Elly Schlein. "Presentiamo subito un'interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi, affinché chiarisca. C'è un clima di repressione che abbiamo già contestato mercoledì scorso al ministro in Parlamento. Difendiamo la libertà di manifestare pacificamente", aggiunge.

Fassino: “Violenza inaudita, Piantedosi risponda”

"Di una manifestazione si possono condividere o no i contenuti, ma è inaccettabile che si manganellino studenti con una violenza inaudita che non ha alcuna giustificazione. Il ministro Piantedosi e il questore di Pisa ne rispondano". Lo ha scritto su X Piero Fassino, deputato del Partito democratico e vicepresidente della commissione difesa della Camera.

Nardella: “Immagini inquietanti”

“Le immagini delle cariche della polizia sugli studenti di Pisa e Firenze sono inquietanti. Usare la violenza contro chi manifesta pacificamente il proprio dissenso politico non è accettabile”. Lo scrive, su X, il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Il sindaco di Pisa Michele Conti: “Profondamente amareggiato”

"Quello che è accaduto stamani in città mi ha profondamente amareggiato, prima ancora che come sindaco, come cittadino e genitore. Ho telefonato stamani a questore e prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto. A entrambi ho ribadito che chiunque deve essere libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, sempre. E che Pisa, da sempre, è luogo di incontro e confronto". A dirlo, in un post sui social, è il sindaco di Pisa, Michele Conti, commentando gli scontri di piazza fra studenti e forze di polizia oggi alla manifestazione pro Palestina. "Così come voglio ricordare a tutti che la convivenza pacifica è assicurata in primo luogo dal rispetto delle regole e chi non le rispetta va sanzionato- aggiunge il sindaco- come mi auguro avvenga per chi si è reso responsabile del blitz sulla nostra torre di qualche settimana fa. Ma mai in alcun modo si può usare la violenza per reprimere una manifestazione di ragazzi e ragazze delle scuole superiori. Così come non si può usare la violenza per imporre una propria idea". Il sindaco promette: "Voglio parlare con questi ragazzi, ascoltare le loro ragioni e i loro racconti. Il Comune di Pisa è uno spazio pubblico dove è possibile esprimere liberamente, ed educatamente, ogni pensiero".

Giani: “Non accettiamo violenza contro chi manifesta pacificamente”

“Le immagini di Pisa e Firenze mi lasciano senza parole. In Toscana non accettiamo la violenza contro ragazze e ragazzi che manifestano pacificamente”. Lo ha scritto su Telegram il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani postando un video delle cariche a Pisa. “I manganelli non sono la soluzione al dissenso politico! Vogliamo capire come siano possibili questi inaccettabili atti repressivi e violenti!”, ha concluso Giani.

 Atenei Sant’Anna e Normale: “Profondamente turbati” 

«Siamo profondamente turbati da quanto avvenuto oggi a Pisa e Firenze ed esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle studentesse e agli studenti. Come cittadini, genitori, rettori di università, riteniamo che l'uso della violenza sia inammissibile di fronte alla pacifica manifestazione delle idee». Così in una nota Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale Superiore e Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant'Anna in merito a quanto accaduto stamani nelle due città toscane in occasione di cortei pro Palestina, con i manifestanti caricati dalle forze dell'ordine. 

Zucchi, rettore dell’Università di Pisa: “Sconcerto per gli scontri”

“Profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri avvenuti questa mattina nel centro della città (Pisa, ndr), che hanno causato a quanto pare il ferimento di studenti universitari e di studenti delle scuole superiori” è stata espressa dall'Università di Pisa in una nota firmata dal rettore dell'Università di Pisa, Riccardo Zucchi. “In attesa di ricevere chiarimenti sull'accaduto e sull'operato delle forze dell'ordine - si legge ancora -, auspica che tutte le autorità competenti intervengano per garantire la corretta e pacifica dialettica democratica, tutelando la sicurezza della popolazione e della comunità studentesca”. L'Università di Pisa, spiega il rettore, “conferma la sua posizione caratterizzata dalla massima apertura al dialogo pacifico fra tutte le posizioni e dal ripudio della violenza in tutte le sue forme. Riguardo alla tragica situazione in Israele e Palestina, ribadisce il suo sgomento per l'attacco terroristico dell’ottobre scorso e per la strage attualmente in corso nella striscia di Gaza, unendo la sua voce a quella di tutti coloro che chiedono l'immediato cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”. Infine il rettore informa che l'Ateneo ha “già organizzato per il 14 marzo una riunione straordinaria del Senato Accademico aperta alla partecipazione di esterni, nel corso del quale verranno presentate, discusse e votate mozioni, elaborate anche da gruppi studenteschi, su questa e altre questioni di grande impatto sociale”.

Bandecchi: “Immagini sconvolgenti. Perché trattare gli studenti come pericolosi assalitori”

"Le immagini che arrivano da Firenze e Pisa, dove studenti delle scuole superiori hanno subito pesanti cariche da parte della Polizia, sconvolgono. Non è la prima volta negli ultimi mesi che vediamo cortei di giovanissimi respinti con i manganelli. Cosa sta accadendo? Il ministro Piantedosi informi la Nazione sui criteri che stanno guidando questi respingimenti: non si capisce, d'altronde, perché degli studenti dovrebbero essere trattati come pericolosi assalitori. Il malessere dei giovani non può essere compresso con la violenza. Alle nuove generazioni abbiamo il dovere di insegnare l'importanza del dialogo e dell'ascolto". Così in una nota Stefano Bandecchi, segretario di Alternativa Popolare e sindaco di Terni, commenta quanto accaduto a Pisa e Firenze. 

Fossi: “Interrogazione a Piantedosi”

"Oggi è toccato agli studenti di Pisa. Adesso basta. Ormai gli episodi in cui le forze dell'ordine del nostro Paese vengono fatte intervenire per reprimere le manifestazioni o identificare partecipanti si susseguono oltre il livello di guardia. Presenterò subito un'interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi, affinché chiarisca anche il ruolo del questore in questa vicenda, in cui le cariche della polizia hanno coinvolto anche ragazzini. Questa repressione è gravissima. In Toscana, così come in tutta Italia, difenderemo la democrazia". Così il deputato e segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi, commenta quanto accaduto oggi a Pisa, durate una manifestazione per la pace a Gaza.

Bonafè: “Immagini impressionanti, va fatta piena luce”

"Le immagini degli scontri avvenuti a Pisa sono impressionanti e va fatta piena luce sulle cause che hanno portato le Forze dell'Ordine a reprimere con violenza la manifestazione pacifica degli studenti. In un paese civile e democratico non è infatti accettabile che ragazzini vengano colpiti mentre sfilano in un corteo. Il Ministro Piantedosi ha il dovere di accertare le responsabilità di quanto accaduto: l'Italia non è il regime di Putin": è quanto dichiara la vice presidente dei deputati Pd Simona Bonafè.

Marco Furfaro: “Manganello non degno di un Paese civile”

“Botte e manganellate. La risposta del governo a chi manifesta la propria libertà di pensiero è sempre la solita. Dopo Napoli e Bologna, oggi tocca a Pisa e Firenze. Studenti e studentesse, minorenni, caricati a freddo e manganellati, poi trattenuti e bloccati a terra con le mani dietro la schiena. Censurano, reprimono con la forza chi non la pensa come loro. E la cosa grave è che accade sempre più spesso su giovani e giovanissimi. Per l'ennesima volta: un governo che usa il manganello e che non tollera chi non la pensa come loro non è degno di un Paese civile. Basta!”. Lo scrive in post su Instagram Marco Furfaro della segreteria Pd.

Enza Rando: “Scene gravissime”

"Scene gravissime da Pisa e Firenze, dove i poliziotti hanno caricato un corteo di studenti che manifestavano nelle vie centrali della città. Immagini violente che ci interrogano sull'esercizio del potere pubblico e mettono in discussione i principi della nostra Costituzione. Il Governo dovrà rispondere sul fatto, anche perchè cominciano ad essere troppi i casi come questo, con i manifestanti presi d'assalto senza ragione. Il video degli scontri di oggi sconvolge anche perchè si vedono ragazzi della stessa generazione su due fronti contrapposti: una violenza che lo Stato non deve alimentare". Lo afferma la senatrice Pd Enza Rando, componente della commissione Scuola.

Nardini (assessore Istruzione): “Immagini di gravità assoluta”

"Quelle che arrivano da Pisa sono immagini di una gravità assoluta, sulle quali è urgente che venga fatta chiarezza. Qual è la grave e imminente minaccia all'ordine pubblico che possa spiegare perché un piccolo corteo di studentesse e studenti venga caricato con una tale violenza? I vertici delle forze dell'ordine rispondano urgentemente di quanto accaduto e, ammesso che esistano, rendano note le ragioni per cui la situazione è degenerata a tal punto, individuando responsabilità e colpe. La libera manifestazione di opinioni e dissenso è una libertà fondamentale garantita dalla nostra Costituzione. La mia solidarietà alle giovanissime studentesse e ai giovanissimi studenti coinvolti. Non possiamo sottovalutare un clima di repressione di cui arrivano molteplici segnali. Le istituzioni siano unite nella ricerca della verità su quanto accaduto e nella tutela dei diritti e delle libertà fondamentali". Lo dichiara l'assessora regionale all'istruzione della Toscana, Alessandra Nardini, in merito alle immagini delle cariche della polizia contro una manifestazione di studentesse e studenti a Pisa.

Mazzeo: “Chiarezza su quanto accaduto”

"Le immagini che arrivano stamani da Pisa sono gravissime. L'Italia non può essere lo Stato in cui, nel 2024, per fermare degli studenti adolescenti si utilizzano i manganelli e la violenza e non può essere una giustificazione il fatto che quel corteo non fosse stato comunicato o autorizzato. La funzione di presidio del territorio e tutela della sicurezza, da parte delle forze dell'ordine, è un elemento fondamentale e imprescindibile ma il diritto a manifestare e il diritto al dissenso sono previsti dalla nostra Costituzione e non possono in alcun modo essere messi in discussione. Chiedo a tutti gli organi preposti, e in primis al governo e al ministro competente, che su quanto accaduto venga fatta chiarezza il prima possibile e si accertino tutte le eventuali responsabilità". Lo afferma Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana.

Vincenzo Ceccarelli: “Immagini davvero brutte, fare chiarezza”

"Sono immagini davvero brutte quelle che ho visto questa mattina nei video che mi sono stati inviati da nostri militanti, nei quali si testimonia la reazione violenta e del tutto sproporzionata delle forze dell'ordine nei confronti dei giovanissimi manifestanti a Pisa. Tra quei ragazzi che esercitavano una libertà costituzionale, quella di manifestare liberamente il proprio pensiero, potevano essere i figli di ognuno di noi e questo induce a chiedere che sia fatta chiarezza sull'accaduto". A dirlo è il capogruppo del Pd in Regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli, intervenendo sulla notizia di cariche delle forze dell'ordine contro le manifestazioni studentesche pro Palestina in programma in diverse città toscane. "Ci sono domande a cui si deve rispondere subito - aggiunge - perché una reazione così violenta di fronte a manifestanti palesemente disarmati e innocui? Chi ha dato l'ordine di affrontare con mezzi oltremodo repressivi manifestazioni pacifiche, non animate da pericolosi terroristi, bensì da ragazzi e ragazze di giovanissima età? È forse cambiato il clima in questo Paese? C'è un atteggiamento diverso da parte del Governo nei confronti di chi manifesta liberamente il proprio pensiero? Io credo che queste domande debbano avere risposta e nei prossimi giorni il gruppo del Pd presenterà una propria mozione per chiedere che sia fatta chiarezza su questi fatti e sia verificata la proporzionalità della reazione avuta dalle forze dell'ordine rispetto ai giovani manifestanti". In questo momento, "il problema non è quello di stabilire chi ha ragione in quel conflitto, bensì se in questo Paese siano ancora garantite le libertà costituzionali, a cominciare da quella della libera manifestazione del pensiero di ognuno di noi".

Studenti in ospedale: cinque a Pisa e cinque a Firenze

Cinque studenti coinvolti negli scontri di stamani a Pisa sono stati costretti ad andare in ospedale. E’ il bilancio della manifestazione di stamani. Si tratta di tre maggiorenni e due minorenni che sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso per ferite alla testa, al corpo e alla braccia provocate dalle manganellate dei poliziotti. Uno di loro ha una sospetta frattura a un braccio. Nel pomeriggio, su richiesta del sindaco Michele Conti, è stato convocata una riunione urgente del comitato provinciale dell'ordine e sicurezza pubblica, e successivamente il questore Sebastiano Salvo e il prefetto, Maria Luisa D'Alessandro, hanno incontrato alcuni rappresentanti del mondo della scuola e in serata incontreranno una delegazione dei partiti del centrosinistra che alle 18 effettueranno un presidio sotto la prefettura. Anche a Firenze il bilancio è di cinque studenti feriti, tre ragazze e due ragazzi. Una di loro ha il naso rotto e un taglio sotto l’occhio, altri hanno riportato contusioni in testa e alle costole e una lussazione di una spalla. 

Il dipartimento di Pubblica Sicurezza: “Scontri derivati da mancato rispetto delle prescrizioni”

Il dipartimento di Pubblica Sicurezza ha diramato una nota in cui spiega i motivi delle tensioni durante i cortei di Pisa e Firenze. "Gli episodi odierni di scontro con i manifestanti e con gli studenti fanno emergere le difficoltà operative di gestione, durante i servizi di ordine pubblico, di possibili momenti di tensione determinati dal mancato rispetto delle prescrizioni adottate dall'Autorità ovvero dal mancato preavviso o condivisione dell'iniziativa da parte degli organizzatori. Quanto verificatosi nelle città di Firenze e di Pisa costituirà, come sempre, momento di riflessione e di verifica sugli aspetti organizzativi ed operativi connessi alle numerose e diversificate tipologie di iniziative, che determinano l'impiego quotidiano di migliaia di operatori delle forze dell'ordine"