Una storia di buona sanità che vuole essere raccontata per mettere in guardia tutti i genitori: "L’appendicite nei bambini piccoli si può manifestare tardivamente con una appendice già perforata (in peritonite), come nel caso di Filippo", spiega il padre che ringrazia tutti i medici che "hanno salvato" la vita al figlio. Filippo, 7 anni, pisano, "è stato protagonista di una bellissima pagina di sanità pubblica, scritta da una lunga lista di donne e uomini dell’ospedale Cisanello di Pisa che con un intervento chirurgico in laparoscopia, eseguito dal dottor Andrea Bertolucci dell’Unità Operativa di Chirurgia d’Urgenza diretta dal prof. Massimo Chiarugi". Tutto comincia martedì 15 alle 10. Dopo due giorni che il dolore al pancino non passava, la mamma, preoccupata, decide di portare Filippo al Pronto soccorso pediatrico di Cisanello. Un gesto provvidenziale. "Quel dolore è stato infatti un primo segnale di una patologia alquanto pericolosa, che se non presa in tempo avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Nei locali del Pronto soccorso pediatrico, dove il piccolo arriva la mattina (alle 10) la situazione clinica peggiora, tanto che il repsonsabile, dottor Francesco Massart non esita a contattare i colleghi per un consulto chirurgico: al bimbo viene diagnosticata un’appendicite perforata". Da qui la necessità di un intervento d’urgenza alle 21 del giorno stesso. Dopo 8 giorni di degenza, Filippo viene dimesso ma il 30 settembre, purtroppo, "viene nuovamente ricoverato perché lamenta forti dolori addominali tanto che al piccolo viene eseguita, prima, una radiografia al torace, poi un’eco ed infine una tac con mezzo di contrasto dalla quale emerge la presenza di un versamento peritoneale con la conseguente infiammazione dell’intestino e dell’area sottoposta all’intervento chirurgico".
Viene prospettato un probabile nuovo intervento chirurgico per drenare il pus che si era nuovamente prodotto e che avrebbe potuto causare un’altra peritonite. "In questa seconda degenza i chirurghi optano per una terapia antibiotica, prima di procedere con un nuovo intervento: il quadro clinico di Filippo tanto che dopo 5 giorni (4 ottobre) viene dimesso in buone condizioni cliniche generali con una specifica cura antibiotica ma il 6 ottobre Filippo viene nuovamente ricoverato in Chirurgia d’Urgenza per dolori addominali, vomito e diarrea".
Stavolta dovrebbe trattarsi di una gastroenterite così l’infettivologo cambia la terapia antibiotica ma, ieri, per ulteriori e più specifici accertamenti, viene deciso di trasferirlo al Meyer di Firenze: è in netto miglioramento". Una vicenda – aggiunge ancora il papà – che è "sintomatica dell’alto livello di preparazione del personale dell’ospedale Cisanello di Pisa dal Pronto soccorso pediatrico, alla Unità Operativa di Chirurgia d’Urgenza, all’Up di Anestesia e Rianimazione (durante l’intervento chirurgico rappresentata dal dr. Michele Oligeri coadiuvato da due bravissime colleghe), alla Radiodiagnostica di Pronto Soccorso e a tutti gli infermieri ed operatori socio sanitari".
"Vogliamo ringraziare – dicono i genitori di Filippo - tutto il personale del Ps Pediatrico e dell’ Uo di Chirurgia d’Urgenza di Cisanello ed in particolare il prof. Massimo Chiarugi che ha sempre dimostrato tanta sensibilità ed attenzione al suo piccolo paziente. Abbiamo trovato personale di altissimo livello non solo dal punto di vista professionale. Tutti ci sono stati vicini, tutti hanno mostrato un’attenzione e una vicinanza non comuni. Dobbiamo dire che ci hanno davvero coccolati. Grazie da parte nostra e di Filippo. Abbiamo deciso di raccontare questa storia perché l’appendicite si manifesta prevalentemente tra i 4 e i 20 anni, mentre risulta meno comune nei bambini sotto i 4 anni, e perché quanto più sono piccoli i bambini tanto più facilmente ci si può trovare di fronte ad una appendice già perforata (peritonite), come nel caso di Filippo, a causa soprattutto della difficoltà che hanno i bambini di descrivere con precisione i sintomi. Filippo ad esempio aveva avuto nausea, vomito, diarrea e febbre anche fino a 38,7° che inizialmente hanno fatto pensare al pediatra che si trattasse di una gastroenterite virale oppure al Covid (il tampone negativo lo ha poi escluso) ma dopo le analisi del sangue effettuate al Pronto Soccorso Covid di Pediatria, il dottor Massart ha intuito la diagnosi e si è prontamente confrontato con i chirurghi per procedere quanto prima per evitare complicazioni che avrebbero potuto mettere a rischio la vita di Filippo".