
Alberto Manfredi
Cascina (Pisa), 6 aprile 2021 - Il maledetto virus si è portato via, nel giorno di Pasqua, anche Alberto Manfredi, stimato ex infermiere della rianimazione del pronto soccorso di Cisanello, dove ha lavorato fianco a fianco con il primario Paolo Malacarne. La scomparsa di Alberto ha lasciato un vuoto profondo in tutti coloro che lo hanno conosciuto: persona buona, pronta ad aiutare i colleghi meno esperti, sempre dalla parte del paziente, per il quale metteva a disposizione tutta la sua umanità. Alberto lascia la moglie e due figli, oltre ai tanti amici che gli hanno voluto bene.
"Il Consiglio Direttivo dell’Ordine di Pisa si congiunge al dolore della moglie, dei figli e degli amici per la morte del collega Alberto Manfredi che nel giorno di Pasqua ha perso la sua battaglia contro il Covid 19 – è il ricordo dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Pisa –. Rimarrai sempre nei cuori degli infermieri della Rianimazione del Pronto Soccorso dove in 40 anni di professione, con la tua umanità, tanto hai dato alla vita di quelle ‘vite sospese in quel limbo di corpi in aspettativa ed ai colleghi, marinai di quel vascello corsaro’, e dove ora hai lasciato la tua vita. Alberto andava fiero della descrizione che Adriano Sofri fece della rianimazione del pronto soccorso dove lui ha prestato la sua opera professionale per una vita". Al ricordo dell’Ordine, si aggiunge quello di Luigi, che ad Alberto deve molto.
"Per me Alberto era un infermiere di vecchia generazione: bravo, buono, disponibile, umile nel suo lavoro, dava affetto ai malati. Ricorderò sempre il suo esempio, mi ha insegnato tutto: soprattutto l’umanità da trasmettere ai pazienti. Umile e disponibile anche fuori dal lavoro. Ha lasciato un grande vuoto". E c’era proprio Luigi al suo fianco nelle ultime ore. "L’altra notte ero in bolla con lui, l’ho dovuto pronare, insieme al dottor Bergamasco, perché respirava a fatica. Ricorderò sempre la sua dolcezza e la sua disponibilità. Anche se era in pensione da 3-4 anni, c’era sempre in caso di necessità: lascia un vuoto non indifferente. Quando arrivai nel suo reparto, mi prese sotto la sua ala: venivo dalla rianimazione quarta, capitai nel suo turno e c’era un po’ di competizione e indifferenza nei miei confronti, ma lui mi ha insegnato tanto e ora sento grande vuoto".