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Allarme Covid, il sindaco di Pisa: "Chiusa una scuola elementare"

L'annuncio del sindaco Conti: "Decisione presa su proposta dell'Asl. Si tratta della primaria 'Biagi'. La Regione si attivi per fare tamponi rapidi nelle scuole"

Le scuole "Biagi" (Valtriani)

Pisa, 2 ottobre 2020 - «Nella tarda serata di ieri (1 ottobre, ndr) sono stato contattato dal Dipartimento di prevenzione dell'Asl Toscana Nord Ovest che ha proposto alla dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo Tongiorgi la chiusura di una scuola per un rapido aumento di casi, si tratta della primaria Biagi che stamani è rimasta chiusa».

Lo annuncia il sindaco di Pisa, Michele Conti, precisando che «siamo di fronte a una situazione che potrebbe ripetersi in tutte le scuole della città, comprese le scuole dell'infanzia, con grave disagio per bambini, famiglie e personale scolastico». Per il sindaco Conti, che chiede alla Regione Toscana di attivare i «test salivali», «il meccanismo delle quarantene per i contatti diretti di casi positivi e la lentezza con cui vengono fornite le risposte dei tamponi rischiano di imprigionare in casa centinaia di famiglie, creando allarme sociale e difficoltà alla prima febbriciattola di stagione di un bambino in età scolare».

«L'iter per la chiusura di un plesso - spiega Conti - si esaurisce nel rapporto fra Asl e dirigenti scolastici, anche se il processo è costantemente monitorato dall'assessorato competente e dai servizi educativi del Comune», comunque «in qualità di Autorità sanitaria locale, non ho timore ad adottare provvedimenti per tutelare la salute pubblica, se necessario. Ci viene chiesto di operare in maniera selettiva e chirurgica intervenendo per scongiurare l'ipotesi della nascita di nuovi focolai: benissimo, ma a mio avviso questo non è sufficiente». «Chiedo dunque alla Regione Toscana, che vedo in ritardo, visto che la prima campanella è suonata ormai da più di due settimane - conclude il sindaco di Pisa, Michele Conti - di attivarsi per eseguire tamponi rapidi direttamente nelle scuole, come ha già cominciato a fare la Regione Veneto che evidentemente si era organizzata per tempo».

Si tratta, osserva il sindaco, «di test salivali, ritenuti affidabili dagli esperti del settore, che danno il risultato in pochi minuti, non sono invasivi e possono essere ripetuti più volte secondo le necessità: la loro funzione è quella di fare un primo screening nelle classi in cui è stato rilevato almeno un positivo».