
Manlio Gianassi
Pisa, 24 aprile 2021 - Se ne è andata un’altra colonna portante del litorale pisano. Una figura storica dei balneari, imprenditore con il mare nel sangue. Manlio Giannessi, anima del bagno Lido di Tirrenia, non ce l’ha fatta. Ieri sera si è spento all’ospedale Versilia dove era stato trasferito nelle ultime settimane dopo un difficile e lungo ricovero nel reparto Covid del Santa Chiara dove era stato curato anche con la terapia monoclonale. Negativizzato stava proseguendo il percorso di riabilitazione fino a ieri sera. Una ripresa che sin da subito era apparsa non facile per Manlio, 80 anni proprio nel 2021, già pesantemente provato dopo l’ultima terribile rapina subita a gennaio scorso, mentre si trovava a casa con la moglie Luigina, un anno più giovane, appena rientrati dalla messa del sabato, intorno alle 19. Picchiato, legato e aggredito per la seconda volta da una banda entrata nella villetta di Tirrenia, stranieri in cerca di una inesistente cassaforte. Salvati dalla prontezza di Luigina, che era riuscita a tenere testa ai malviventi e a farli scappare via, avevano però subito un duro colpo. "Vi si brucia vivi", una frase che non aveva smesso di risuonare. Ed era stato troppo per loro ritrovarsi di nuovo nella stessa situazione del 2018. Anche in quel caso due incapucciati armati di cacciavite e mazza di legno avevano fatto irruzione e colpito Manlio più volte, mentre era disteso sul divano e stava guardando la tv. Un doppio choc, un incubo tornato a sconvolgere la vita della coppia che dopo le cure al pronto soccorso (per Manlio una profonda ferita all’occhio e una frattura al naso) aveva infatti deciso di lasciare la casa di via delle Viole. Spaventati, stremati, stanchi.
Una casa nella quale non si sentivano più al sicuro. Poi, a distanza di pochissimo tempo dall’aggressione, anche il contagio e il ricovero in terapia intensiva dove Manlio era stato intubato. Tirrenia e Marina hanno fatto il tifo per lui, apprezzato e stimato, esattamente come la moglie. "Un uomo per bene" dice chi lo ha conosciuto in tutti questi anni sulla spiaggia del bagno Lido. Generoso, educato, gran lavoratore, presente e attento, attaccato alla sua famiglia: le figlie Serena e Olivia, i nipoti, la moglie con la quale ha condiviso vita e lavoro. Manlio era figlio del signore degli idrovolanti, Silvano Giannessi, capomotorista alla fabbrica di Boccadarno, innamoratissimo del mare. Prima rilevò il Bagno Pia davanti all’Istituto di Padre Agostino, stabilimento balneare della famiglia Ammannati di cui nel ‘41 sposò la figlia Maria Pia. Poi nel 1946 il Bagno Lido – al confine tra Marina e Tirrenia – alla cui guida è subentrato con il passare del tempo proprio Manlio, per anni dipendente Fiat. Nel 1999 l’addio a Nanni, il fratello più giovane Giovanni (50 anni), deceduto per un tragico incidente, mentre sistemava un tirante d’acciaio di un capanno di caccia in pineta in compagnia di alcuni amici. Ora Manlio. Per entrambi la spiaggia significava casa. Uno stabilimento che per Tirrenia è sempre stato un’istituzione e che ha fatto della tradizione il suo inconfondibile punto di forza. Uno stabilimento che ora dovrà andare avanti senza le sue fondamenta. Chi varcherà la porta di ingresso del Lido non troverà più Manlio Giannessi al suo posto. E niente sarà come prima.
Francesca Bianchi