Nel Parco di San Rossore i lupi salgono a sette, ma la situazione è sotto controllo. Ieri in una conferenza stampa sono stati illustrati i provvedimenti adottati per tutelare la sicurezza di cittadini e visitatori, dopo che il numero degli esemplari è aumentato: in primis le accortezze da adottare per fronteggiare al meglio un eventuale incontro con l’animale selvatico che da sempre rappresenta, anche nell’immaginario fiabesco e collettivo, un pericolo. Lorenzo Bani, presidente dell’Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, ha messo in evidenza come la presenza del lupo rappresenti oltre che un segno di buona salute dell’ambiente, anche un ottimo "rimedio naturale" contro l’eccessiva presenza di daini nel parco: "due sono le accortezze necessarie da adottare per evitare l’avvicinamento dei lupi alle abitazioni: evitare l’accumulo di rifiuti organici vicino alle case e tenere i propri cani al guinzaglio, sia che ci si trovi nel parco che nelle zone limitrofe - precisa Bani- il cane infatti è visto come competitor e come tale potrebbe essere attaccato".
Nei giorni scorsi due esemplari, compreso il lupo maschio alfa del branco, sono stati equipaggiati con radiocollare di ultima generazione dotato di gps, con sistema di cattura e rilascio non traumatico che ha permesso di condurre misurazioni biometriche sull’animale e l’analisi dei campioni biologici. "I lupi sono in buone condizioni e grazie a questa nuova tecnologia potranno essere studiati approfonditamente nei loro comportamenti in un contesto mai esaminato prima: un ambiente mediterraneo dov’è presente una popolazione di ungulati selvatici, in particolare daini, prossimo ad insediamenti umani anche di grandi dimensioni - spiega il professor Marco Apollonio, consulente del Parco - inoltre il gps può essere predisposto per avvertire qualora i lupi si dovessero avvicinare nelle aree impostate". "Attualmente nella Tenuta è presente un gruppo familiare di sette individui tra adulti, cuccioli e giovani dell’anno precedente: i due lupi maschio e femmina sono arrivati in tempi diversi, si sono insediati in quest’area a forte presenza di daini e di recente si sono riprodotti - spiega il dottor Marco Del Frate - gli animali sono in buono stato di salute". Tutti sono monitorati dal gruppo di ricerca del professor Apollonio composto dai dottori Bongi e lo stesso Del Frate, insieme alle Guardie del Parco, TGA e dai dipendenti dell’Ente, grazie ad una serie di 37 fototrappole che ne registrano spostamenti ed abitudini. "è importante seguire alcune regole che permettono la convivenza – conclude il direttore del Parco Riccardo Gaddi - non lasciare cibo potenzialmente utilizzabile dalla specie, non dar da mangiare agli animali selvatici, rimanere a distanza in particolare se gli individui sono in alimentazione, rimanere sui sentieri segnalati e autorizzati".
Alessandra Alderigi