
"Crimini ingiustificabili commessi da Hamas. Ma Israele non può affamare un popolo"
"La situazione è estremamente complessa, sia dal punto di vista giuridico che politico. Ma un paio di punti sono inequivocabili: l’aggressione di Hamas che sabato scorso ha colpito indiscriminatamente i civili israeliani è certamente illegale e sicuramente sono stati commessi crimini ingiustificabili, ma la reazione di Israele non può essere sproporzionata e, non c’è dubbio, che affamare un intero popolo togliendo luce, acqua e gas è altrettanto illegale". Lo ha detto Andrea de Guttry, docente di diritto internazionale della Scuola Superiore Sant’Anna de tra i promotori della prima di una serie di iniziative che la Scuola ha deciso di promuovere per capire più a fondo le ragioni del conflitto israelo-palestinese. Il primo appuntamento in aula magna c’è stato giovedì sera e, ha spiegato De Guttry, "ha riscosso molto interesse visto che c’erano almeno 130 persone presenti e un altro centinaio in collegamento da remoto, in rappresentanza delle comunità di Scuola Sant’Anna e Normale tra studenti, docenti e personale tecnico amministrativi". Quattro i relatori che si sono avvicendati al microfono: "Arturo Marzano, professore associato di storia e istituzioni dell’Asia dell’università di Pisa, che ha descritto ciò che sta vivendo in questo momento la società israeliana, l’ambasciatore Riccardo Sessa, presidente della Società italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi), che ha parlato di ciò che può fare l’Italia, Oussama Safa, direttore del centro libanese di studi politici, ed Emanuele Sommario, professore associato di diritto internazionale alla Scuola Sant’Anna, che ha illustrato le violazioni del diritto internazionale compiute da Hamas nell’attacco di sabato scorso. "Ciascuno con le proprie competenze - ha sottolineato De Guttry - ha chiarito alcuni aspetti importanti di questa complessa situazione: dagli aspetti strettamente giuridici, sotto il profilo del diritto internazionale, a ciò che può fare l’Italia, come nel caso dell’intervento di Sessa, per ritagliarsi un ruolo di mediazione e provare a lavorare a una risoluzione del conflitto, fino al ruolo, altrettanto delicato e politicamente rilevante, del Libano: secondo Safa, infatti, il governo libanese degli Hezbollah restano alla finestra e non sono interessati ad un conflitto armato diretto con Israele. E’ chiaro tuttavia che la situazione è ancora tuta in evoluzione e gli esiti non sono del tutto prevedibili".
Gli incontri della Scuola Sant’Anna aperti esclusivamente alle comunità accademica di Sant’Anna e Normale e non alla cittadinanza si ripeteranno anche nelle prossime settimane. "Il nostro obiettivo - ha concluso De Guttry - e quello di offrire tutti gli strumenti di comprensioni possibili approfondendo i molteplici aspetti che questa vicenda enormemente complessa racchiude. E lo faremo mettendo in campo le competenze e il lavoro che già da anni la Scuola fa su tematiche di grande rilievo internazionale che hanno ricadute anche sulla nostra quotidianità".