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Cristicchi e il suo "Paradiso" per il Dramma

Attesa per la prima nazionale del Teatro del Cielo. L’artista: "Sarà un viaggio iniziatico nella parte più sottile e profonda dell’essere"

La scena è pronta. San Miniato, città del grande teatro dello spirito, torna a vivere la straordinaria emozione del Dramma Popolare che si ripete dal 1947 e che neanche il Covid, lo scorso anno – pur costringendo ad un cartellone ridotto – è riuscito a fermare. Il 23 luglio (22 anteprima per la stampa) debutta Simone Cristicchi con "Paradiso dalle tenebre alla luce". E il Teatro del Cielo torna ancora ai grandi fasti con un evento d’eccezione. Lo spettacolo, patrocinato dal Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, debutterà quale momento culminante della 75esima edizione della Festa del Teatro organizzata dalla Fondazione Istituto Dramma Popolare guidata da Marzio Gabbanini che nell’arco di un decennio ha rilanciato il Dramma alle grandi glorie degne della sua storia.

In occasione di questo debutto, Simone Cristicchi sarà accompagnato da 22 elementi dell’Orchestra Oida di Arezzo. Ma cosa racconta il grande musicista e cantante? A partire dalla cantica dantesca, Simone Cristicchi parla di un viaggio interiore dall’oscurità alla luce, attraverso le voci potenti dei mistici di ogni tempo, i cui insegnamenti, come fiume sotterraneo, attraversano i secoli per arrivare con l’attualità del loro messaggio, fino a noi. La tensione verso il Paradiso è metafora dell’evoluzione umana, slancio vitale verso vette più alte, spesso inaccessibili: elevazione ed evoluzione. Il viaggio di Dante dall’Inferno al Paradiso è un cammino iniziatico, dove la poesia diventa strumento di trasformazione da materia a puro spirito, e l’incontro con l’immagine di Dio è rivelazione di un messaggio universale, che attraversa il tempo e lo vince.

"La nostra vita è un grande mistero, che un giorno ci sarà rivelato – scrive Cristicchi nelle note di regia –. Questo sembra dirci Dante Alighieri, con la forza immutata delle sue parole, ancora oggi a distanza di settecento anni. In questo mistero mi sono calato, cercando di raccontare - tra monologhi e canzoni - l’inconsueto e rendere testimonianza di ciò che di “misterioso” è accaduto nella mia vita". "La parola - nella sua nudità e potenza - è al centro dell’intero spettacolo, e affronta tutte le declinazioni possibili: parola recitata, parola narrata, parola cantata – aggiunge Cristicchi – Con il coautore Manfredi Rutelli, ho cercato di sviscerare il concetto di “paradiso” in tutte sue sfaccettature: dalla ricerca millenaria dell’Eden perduto - il mito universale più diffuso in tutte le culture del mondo - fino all’insuperato capolavoro dell’intera Commedia: il trentatreesimo canto, dal quale ho musicato i primi versi - l’Inno alla Vergine Madre". “Paradiso” non è uno spettacolo su Dante e il suo affascinante iter nel terzo regno ultraterreno della sua Commedia. "Eppure, proprio grazie ai versi memorabili e alle universali intuizioni del sommo poeta, il mio “Paradiso” diventa un viaggio iniziatico nella parte più sottile e profonda dell’essere – conclude Cristicchi –, un tentativo di riconnessone con la parte più autentica che ci abita, quella scintilla divina che ci permetta di trasumar". Lo spettacolo replicherà fino al 28 luglio. Poi tour con varie tappe, anche a Chiusi della Verna, Pistoia e Follonica.