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Cromo esavalente nelle scarpe: sequestrate oltre 11.000 paia a Pisa

L'Agenzia delle dogane di Pisa sequestra scarpe cinesi con cromo esavalente oltre i limiti. Denunciato l'importatore.

PISA - Cromo esavalente nelle scarpe. Livelli della sostanza cancerogena e allergizzante riscontrati nelle calzature anche oltre quattro volte il limite consentito. Per questo motivo i funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Pisa hanno denunciato un importatore alla Procura della repubblica di Pisa. L’uomo aveva appena immesso nel territorio nazionale 11.342 paia di scarpe.

Tutte prodotte in Cina e scoperte a Pisa dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, durante uno dei tanti controlli che svolge per garantire la sicurezza dei prodotti che entrano nel mercato dell’Unione europea. L’attività è terminata in questi giorni e ha portato al sequestro delle 11.342 paia di scarpe.

"L’articolata attività svolta, diretta alla sicurezza dei prodotti che entrano nel mercato dell’Unione europea è scaturita da verifiche del laboratorio chimico di Venezia che hanno dimostrato la presenza, in diverse calzature di origine e provenienza cinese, di cromo esavalente, sostanza cancerogena/allergizzante, ben oltre i limiti consentiti – spiega l’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Pisa in una nota – In base alla vigente normativa, che ha introdotto restrizioni per il cromo VI, gli articoli con parti in cuoio che vengono a contatto con la cute non possono essere immessi sul mercato qualora una di queste parti contenga cromo esavalente in concentrazioni pari o superiori a 3 mg/kg sul suo peso totale secco. I valori riscontrati mediante analisi di laboratorio relativi al parametro di cromo VI sono invece risultati ricompresi, a seconda dei modelli di calzature esaminate, tra un minimo di 5mg/kg e un massimo di 13,2 mg/kg, ovvero ben oltre il limite di legge consentito".

Per questo motivo i funzionari dell’Agenzia pisana hanno effettuato il sequestro delle 11,342 paia arrivate in Italia dalla Cina e denunciato l’importatore. Il cromo VI, adoperato sul pellame come catalizzatore per la tintura e l’annerimento del cuoio, oltre dermatiti allergiche da contatto può causare gravi danni alla salute essendo una sostanza altamente tossica, allergenica, mutagena e cancerogena. Il suo utilizzo nei processi di concia è consentito, come specificato, entro precisi limiti.

L’accusa che viene mossa all’importatore è quella di aver immesso nel mercato italiano ed europeo prodotti pericolosi per la salute.