"Da noi l’emergenza è finita e quella che stiamo vivendo è la fase della cosiddetta immunità di gregge", dice il professor Giulio Tarro, celebre virologo, che ha un legame speciale con il Pisano e, più segnatamente, con il Valdarno (è socio onorario del Rotary di San Miniato). Tarro è una delle voci che fin dall’inizio dell’emergenza Covid-19 frena gli allarmismi. Leggi anche: Covid Toscana 15 ottobre, 581 nuovi casi
Professore, cosa sta accadendo con la ripresa del contagio?
"Quello che stiamo vivendo in questi giorni è solo, secondo me, un allarme politico. Troviamo positivi, è vero, perché stiamo facendo tamponi a raffica. Ma i tamponi di massa hanno un’alta percentuale di falsi positivi e falsi negativi. Inoltre fare i tamponi non aiuta, troviamo principalmente asintomatici, 9 su 10. Quello che conta sono i numeri e questi ci dicono che le terapie intensive sono al 10% ed i ricoveri al 14%".
Ma il virus c’è e l’attenzione è alta?
"Certamente. Ma il virus ha perso la carica aggressiva. Infatti va bene il distanziamento sociale: è una misura adeguata. Le mascherine, però, non servono. Le mascherine all’aperto per tutti sono inutili, anzi possono dare problemi. La mascherina, torno a ripeterlo, deve indossarla la persona contagiata e l’operatore sanitario".
Cosa ci proteggerà dal Coronavirus?
"L’immunità di gregge è l’unica soluzione in questo momento da adottare. L’approccio giusto al Coronavirus dovrebbe essere questo. Facendo così si sviluppano poi gli anticorpi".
Però si continuerà a morire di Covid-19?
"Come si muore anche per influenza. L’anno scorso abbiamo avuto 6 milioni di italiani a letto e 10mila vittime. Non mi risulta che si sia scatenato un grande allarme. Anche quest’anno, direi, che sarebbe conveniente preoccuparsi dell’influenza. Ci sono ben dieci famiglie di virus pronte a mandare tanti italiani a letto".
Secondo lei quando si potrà dire che la pandemia è finita?
"Da noi era finita con l’estate. Poi con i rientri dall’estero ed alcuni focolai in zone di vacanza il virus ha ripreso a girare. Tuttavia non trovo, oggi, le ragioni di questo allarme che vedo molto politico e poco scientifico".
Il vaccino resta comunque un obiettivo strategico?
"Certo il vaccino servirà, ma dovrà essere efficace e soprattutto sicuro. Quello che conta, oggi, è avere le terapie adeguate".
Carlo Baroni