
Una veduta area dell’Arena Garibaldi in una foto d’archivio
"Suggeriamo prudenza al sindaco, perché l’Amministrazione ha già perso due ricorsi al Tar intorno alla questione stadio (il primo è quello relativo alla Moschea) e, come si sa, non c’è due senza tre". Sceglie l’ironia Pierluigi D’Amico, presidente dell’associazione ambientalista La città ecologica per commentare la sentenza dei giudici amministrativi che ha accolto il suo ricorso e quello di altre 23 residenti a Porta a Lucca.
Un’ironia che sembra aprire la strada a un eventuale nuovo ricorso se necessario, è così presidente D’Amico?
"Intanto registriamo la chiarezza di questa sentenza che conferma l’inidoneità del quartiere a ospitare un impianto di quelle dimensioni e a quelle condizioni. In particolare, l’amministrazione dovrà tenere conto dell’accoglimento del terzo e quarto motivo del nostro ricorso: la mancata verifica degli standard e la non rispondenza della variante alla normativa in materia di dotazioni di parcheggi degli impianti sportivi e delle attività commerciali. Requisiti che appartengono a normative nazionali e regionali che devono essere rispettati dai Comuni nelle pianificazioni urbanistiche".
La Variante Stadio avrebbe perso comunque efficacia alla fine di maggio. Si seguirà un’altra strada per mantenere dov’è la localizzazione dell’Arena, attraverso l’approvazione del Poc, il Piano operativo comunale.
"E’ noto a tutti che noi la pensiamo diversamente. Ma il punto, alla luce di questa sentenza, non è più questo. Ciò che conta è tenere in debita considerazione i requisiti imposti dalle normative: verde pubblico, parcheggi, carichi urbanistici legati alle edificazioni commerciali. Se il Poc non ne terrà conto siamo pronti a presentare un nuovo ricorso".
La sentenza è arrivata cinque anni dopo l’approvazione della variante. Un lungo periodo durante il quale siete stati praticamente l’unica voce fuori dal coro sulla partita del nuovo stadio.
"Abbiamo condotto da soli questa battaglia e lo abbiamo fatto solo per difendere la città da una scelta, riportare la previsione dello stadio tra le case di Porta a Lucca, che riteniamo urbanisticamente sbagliata e ambientalmente insostenibile. In questo senso siamo stati l’unica voce fuori dal coro. Resta tuttavia una tardiva ma comunque grande vittoria degli abitanti di Porta a Lucca e de La Città ecologica. Ecco perché ho fatto quella battuta invitando il sindaco alla prudenza: l’amministrazione ha voluto forzare le normative per realizzare una scelta urbanisticamente sbagliata: riportare la previsione dello stadio in mezzo alle case dove molto meglio starebbe un parco a verde urbano".
E ora che cosa si aspetta dalle forze politiche in consiglio?
"Un sussulto di iniziativa politica che finora è mancata. I partiti devono fare politica guardando al bene comune".