GIULIA DE IESO
Cronaca

Dario Campera sull'aggressione a Ibrahima Dieng: "Atto vile"

Il segretario provinciale Cisl commenta l'accaduto: "Sono convinto che alla base di questo increscioso episodio ci sia un sostrato di ignoranza culturale"

Dario Campera

Dario Campera

Pisa, 18 luglio 2024 - Dario Campera, segretario Cisl di Pisa e provincia, si esprime in merito all’episodio di violenza gratuita accaduto pochi giorni fa, che ha visto come vittima il signor Ibrahima Dieng: "È stato un atto vile, fatto ad una persona che da tantissimi anni vive e lavora a Pisa, solamente per un problema di colore della pelle" - spiega Campera- ". Sono convinto che alla base di questo increscioso episodio ci sia un sostrato di ignoranza culturale, perché lui non aveva fatto assolutamente niente e l’aggressore gli si è scagliato contro in senza alcun motivo".

Sul perché sia accaduto un episodio simile, il segretario ha le idee ben chiare: "Principalmente è una questione di ignoranza della persona che ha usato violenza nei suoi confronti" - risponde Campera - ". Purtroppo, non è un episodio isolato, perché anche nella nostra città, che è abbastanza piccola, soprattutto nella zona vicino alla stazione e nel quartiere di San Martino, il numero degli immigrati è notevole e quindi a volte ci sono delle incomprensioni, degli scontri per usi e costumi diversi degli immigrati e dei residenti e ciò porta anche a fenomeni di razzismo".

Se esiste la possibilità di gestire questi strappi nel tessuto della comunità: "Penso di sì, le persone civili, dovrebbero cercare di far ragionare coloro che si comportano in maniera incivile nei confronti di altre persone solamente perché sono diverse, perché hanno il colore della pelle diverso o che hanno altre diversità. Quindi, dovremmo adoperarci un po’ tutti per evitare che gli strappi siano troppo evidenti e noi come sindacato dobbiamo cercare di usare tutti gli strumenti che abbiamo per evitare che episodi come questo succedano di nuovo", commenta Campera. E sugli strumenti della Cisl: "Lo strumento principale che abbiamo è la nostra associazione “Oltre le frontiere”, che opera sul territorio pisano per aiutare gli immigrati a integrarsi sempre di più e soprattutto la fascia di immigrazione legata al mondo del lavoro. Poi abbiamo costituito insieme ad altre realtà e alle parrocchie di San Martino e San Marco a Pisa, un patto di comunità per accogliere questi immigrati; collaboriamo anche con Caritas in merito alle persone che si rivolgono all’associazione stessa per necessità anche basilari, oppure immigrati che, pur lavorando, hanno bisogno di avere anche i beni minimi necessari per poter aiutare la propria famiglia", continua il segretario.  "Per poter arrivare ad un’immigrazione ben gestita dobbiamo concorrere tutti, in primo luogo lo stato e le amministrazioni locali che spesso però non hanno sufficienti finanze per poter gestire questi flussi migratori. Il fenomeno dell’emigrazione spesso è legato a motivi politici e bellici che inducono le persone a fuggire dal proprio paese d’origine e trasformarsi in migranti, ciò crea uno squilibrio sul fronte dell’integrazione e porta ad episodi come quello di cui stiamo discutendo", spiega Campera.  "Per riportare il giusto equilibrio sul territorio, l’amministrazione locale deve impegnarsi in modo opportuno ma si devono adoperare anche tutti i soggetti legati al sociale, come appunto le organizzazioni sindacali, che cercano di dare un aiuto a queste persone immigrate che spesso scappano dalla fame, dalla violenza e dalla miseria sperando di trovare un mondo migliore dove potersi stabilire. Un altro aspetto molto importante, per arrivare a gestire in modo corretto l’immigrazione, è quello legato al rischio che una buona parte di migranti possa finire nella trappola della delinquenza, quindi, per non far succedere ciò, dobbiamo riuscire ad inserire chiunque arrivi e scelga di stabilirsi qui in una filiera che va dall'integrazione da un punto di vista scolastico e culturale all’integrazione lavorativa", commenta.