"Darsena Europa, altri 90 milioni. A Livorno"

La denuncia di Auletta (Una Città in Comune): "Tra Calambrone e Marina impatto ambientale devastante"

"Darsena Europa, altri 90 milioni. A Livorno"

L’avvio dei lavori al. porto di Livorno per la costruzione della maxi banchina (Foto Novi)

"La Darsena Europa a Livorno, incassa altri 90 milioni di euro mentre si è formato lo "scalino" di arenile mangiato dal mare a sud di Piazza Belvedere, un’erosione che aumenterà con la conclusione della Darsena. Ed il Comune è ancorato a presunte opere compensative". Lo dice il consigliere comunale Francesco Auletta di Una città in Comune. "Livorno va avanti tutta con la realizzazione della vasca di colmata della nascitura Darsena Europa mentre il Comune pisano è arenato, in attesa, immobile": continua il consigliere. "Da una parte abbiamo una pioggia di milioni in arrivo per il progetto della Darsena, l’ultimo stanziamento è quello della Banca europea di 90 milioni, dall’altra lo "tsunami" che si abbatterà tra Calambrone e Marina con conseguenze devastanti per l’impatto ambientale e l’ecosistema marino e metterà in ginocchio l’economia del territorio, che si basa principalmente sul turismo balneare. Sta aumentando a vista d’occhio, infatti, l’erosione sul litorale, non solo nella parte nord tra Marina di Pisa e Tirrenia, dove puntualmente è necessario intervenire con costosi (e purtroppo poco risolutivi) interventi di ripascimento". Un primo segale, quasi stagionale, di riduzione e modifica dell’arenile si vede dallo "scalino".

"In queste ultime settimane – riprende Auletta - si nota sempre più spesso la formazione del classico ‘scalino’ sulla battigia, che rappresenta un chiaro segnale di erosione anche nell’area litoranea a sud di piazza Belvedere. Ci domandiamo come possa un sindaco, strizzare l’occhio ai balneari, promettendo di difendere il loro privilegio di concessionari ad imperitura memoria e restare inerte ad attendere la morte del litorale. Il rapporto spiagge 2024, di Legambiente denuncia chiaramente il grave impatto delle opere marittime e portuali, che hanno modificato le caratteristiche geomorfologiche della costa, provocando pesanti situazioni di erosione proprio nelle aree litoranee dove si è costruito di più".

Secondo la lista civica: "L’unica soluzione è quella di restituire spazio alla natura, partendo da interventi di rinaturalizzazione della costa. Quindi se vogliamo agire efficacemente sulla causa principale dell’erosione, dobbiamo evitare di costruire. L’effetto che oggi riscontriamo è un arretramento della linea di costa, e quindi un restringimento della spiaggia. La naturale conseguenza è che alla fragilità del territorio si affianca la fragilità delle stesse attività economiche. In questo contesto ricopre una grande importanza la tutela dell’area dunale".

Carlo Venturini