"Ddl sicurezza: un pericolo per la nostra democrazia"

Grande partecipazione al presidio organizzato ieri pomeriggio dalla Cgil davanti alla prefettura. C’era anche l’assessora regionale Nardini. Documento al Prefetto.

"Ddl sicurezza: un pericolo per la nostra democrazia"

Grande partecipazione al presidio organizzato ieri pomeriggio dalla Cgil davanti alla prefettura. C’era anche l’assessora regionale Nardini. Documento al Prefetto.

"Il nuovo Ddl sicurezza è un pericolo per la democrazia del Paese". Lo ha detto Alessandro Gasparri, segretario generale della Cgil, durante il presidio organizzato ieri davanti alla prefettura di Pisa, in contemporanea alla discussione del provvedimento in Senato. "Riteniamo doveroso – ha spiegato Gasparri – contrastare una norma che mira chiaramente a limitare la libertà e il diritto di manifestare il proprio dissenso, prevedendo l’inasprimento delle pene e introducendo nuovi reati penali, che includono la detenzione per chi occupa strade e spazi pubblici o privati". Al presidio, molto partecipato, presenti anche l’assessora regionale Alessandra Nardini e il consigliere comunale di Sinistra Unita, Luigi Sofia. "Questo Ddl – ha aggiunto Gasparri – limita le mobilitazioni sindacali per difendere i posti di lavoro e affrontare le crisi aziendali e occupazionali; prevede la carcerazione per donne in gravidanza o con figli di età inferiore a un anno; introduce il reato di resistenza passiva, rendendo impossibile ogni forma di dissenso pacifico, spesso dovuto alle condizioni disumane in molte carceri. Inoltre, ripropone misure di stampo securitario e criminalizzante nei confronti dei migranti, e non fornisce le risposte concrete di cui gli operatori della sicurezza hanno bisogno, come il rinnovo dei contratti, scaduti da troppo tempo".

Nel mirino del sindacato c’è anche la previsione di una seconda arma per gli operatori di polizia. "Un provvedimento – ha spiegato la Cgil di Pisa – che sembra riconoscere una gestione della sicurezza in forma privata, incompatibile con il nostro ordinamento costituzionale. Il tutto – sottolineano – mentre il Governo decide di abolire reati contro la pubblica amministrazione, spesso segnali di infiltrazioni mafiose".

EMDP