REDAZIONE PISA

Difensore, questo (s)conosciuto. Focus della Camera penale di Pisa

Nell’auditorium dell’Opa si sono confrontati 110 professionisti, la maggior parte con meno di 40 anni.

Difensore, questo (s)conosciuto. Focus della Camera penale di Pisa

Un focus sul difensore. Si è svolto giovedì in piazza Duomo a Pisa all’auditorium della Primaziale Pisana, l’interessante convegno organizzato dalla Camera Penale di Pisa “A. Cristiani”, "Il Difensore: questo (s)conosciuto!" che ha visto come relatori l’avvocato prof. Gaetano Pecorella (past presidente della Ucpi), l’avv. prof. Oliviero Mazza (ordinario di Procedura penale all’Università degli Studi di Milano - Bicocca, l’avv. Antonio Cariello (past president della Camera Penale di Pisa) introdotti dal presidente della Cp di Pisa, Serena Caputo e moderati dall’avv. Laura Antonelli (past president della Camera Penale di Pisa e attuale membro della giunta della Ucpi) che ha rassegnato anche le conclusioni del pomeriggio in vece del presidente Ucpi, Francesco Petrelli del foro di Roma, assente per impegni istituzionali.

Questo importante progetto, a cui hanno partecipato oltre 110 professionisti per la maggior parte under 40, è stato realizzato grazie al patrocinio ed al sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio di San Miniato che da sempre presta la massima attenzione agli eventi di natura giuridico culturale a fianco dell’avvocatura penale pisana e che è stata ricordata e ringraziata anche di fronte alle telecamere di Radio Radicale che hanno ripreso interamente l’evento. Una riflessione di ampio respiro sul ruolo dell’avvocato difensore, dal passato come ha spiegato l’avv. Cariello, quando gli avvocati prestavano il giuramento di non agire contro la propria coscienza e curavano le proprie arringhe, al presente dove la professione di avvocato, professione di elezione, è “sacrificata” in nome di un processo più veloce e snello come voluto dalla Riforma Cartabia, con l’introduzione del processo telematico e di istituti “deflattivi” del processo, come la cd giustizia riparativa (prof. Pecorella). Il diritto di difesa – ha ricordato il prof. Mazza- è tuttavia un diritto costituzionale inviolabile e “tiranno” e come tale non può essere limitato né bilanciato da nessun altro diritto costituzionale. In quest’ottica il difensore- troppo spesso identificato “per contagio” con il proprio assistito- viene ridotto a mero ausiliario del processo: l’avv. Antonelli ha rammentato con fermezza che nel programma della neo-eletta giunta dell’Unione delle Camere penali Italiani, è stato dedicato un capitolo specifico alla difesa del difensore, che nel suo ruolo e con la “schiena dritta” deve rimanere al centro del processo, baluardo della difesa di tutti i principi che la Costituzione pone alla base del sistema giudiziario.