Pisa, 16 aprile 2025 – Chi è responsabile in caso di collisione fra satelliti, come si regola lo sfruttamento commerciale dei corpi celesti, per esempio l’estrazione di terre rare e minerali dagli asteroidi o il prelievo di acqua ghiacciata dai poli lunari, e come si può evitare che lo spazio diventi una discarica di detriti o reagire alla militarizzazione dell’orbita terrestre? Correva l’anno 1962 quando, nell’iconico film Il Sorpasso di Dino Risi, Vittorio Gassman (Bruno Cortona) incitava il giovane Roberto, studente di Giurisprudenza incrociato casualmente in un ferragosto estivo, a guardare allo Spazio in modo diverso e a specializzarsi in diritto spaziale. Oggi, all’indomani della ‘minicrociera’ in assenza di gravità della cantante Katy Perry e di altre cinque turiste spaziali, è a queste nuove frontiere del diritto che guarda Euspil (EU Space Policy, International Law and Sustainability), il progetto Jean Monnet sulla politica spaziale dell’Unione Europea di cui è titolare Claudia Cinelli, professoressa di Diritto internazionale del dipartimento di Scienze politiche dall’Università di Pisa.

“Con l’aumento esponenziale di satelliti e missioni spaziali, l’importanza di un solido quadro normativo per le attività oltre l’atmosfera terrestre non è mai stata così centrale – spiega la professoressa Cinelli - è necessario evitare che lo spazio diventi un “far west” tecnologico altrimenti rischiamo di compromettere la cooperazione internazionale e la sostenibilità per le generazioni future: in questo scenario, l’Unione europea può giocare un ruolo di guida per garantire standard condivisi e tutelare l’uso pacifico dello spazio”.
Attualmente il diritto dello spazio extra-atmosferico si basa sull’Outer Space Treaty del 1967 arricchito da convenzioni come quella sulla responsabilità internazionale per i danni causati da oggetti spaziali (1972). Ma la rapida evoluzione delle tecnologie e l’ingresso massiccio di attori privati, incluse le cosiddette “mega-costellazioni”, stanno sollevano nuovi problemi che gli strumenti normativi vigenti non affrontano in modo dettagliato. Euspil esplora proprio queste zone grigie con un focus sulla prospettiva europea. Gli obiettivi sono di formare una nuova generazione di professionisti specializzati negli affari spaziali, e di consolidare una rete di giuristi, policy-maker, autorità regolatorie e agenzie spaziali, per garantire che l’ultima frontiera rimanga un luogo di cooperazione pacifica, senza trasformarsi in un nuovo terreno di scontro o di sfruttamento indiscriminato.
Grazie a Euspil, l’Università di Pisa sarà tra le prime università italiane ad offrire un insegnamento per gli studenti magistrali interamente dedicato al diritto internazionale e dell’Ue in materia di spazio, insieme a un ciclo di seminari aperti anche agli studenti di dottorato. A partite dal prossimo anno accademico 2025-2026, il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Ateneo pisano attiverà inoltre l’insegnamento in inglese International Law, Outer Space and European Union. Referente sarà la stessa Claudia Cinelli. Dal 2022 al 2023 la professoressa è stata anche capofila del progetto internazionale “Advancing Responsible State Behavior in Outer Space”, finanziato dal Massachusetts Institute of Technology - Italy Università di Pisa Seed Fund. La sua passione per il diritto degli spazi internazionali, inclusi lo spazio extra-atmosferico, si riflette inoltre nella monografia “Il diritto degli spazi internazionali, inclusi lo spazio extra-atmosferico” del 2020.
Gli altri docenti dell’Università di Pisa impegnati nel progetto sono Giovanni Federico Gronchi del dipartimento di Matematica, Simone Marinai del dipartimento di Giurisprudenza e Simone Paoli e Sara Poli, entrambi del dipartimento di Scienze politiche.