Disperso nell’esplosione. Forcoli sotto choc per il tecnico D’Andrea: "Comunità sconvolta"

Il paese vive ore di apprensione per il 37enne che si era trasferito a Milano. Il sindaco: "Sono in costante contatto con la famiglia. Il padre è a Suviana.

L’esplosione, l’incendio e poi il crollo hanno trasformato in un inferno la centrale idroelettrica di Bargi, sulla sponda sud del bacino artificiale di Suviana, nel territorio di Camugnano. In quell’inferno c’è anche Alessandro D’Andrea, 37 anni, originario di Forcoli, piccola frazione del Comune di palaia. D’Andrea è uno dei dispersi sotto l’acqua e le macerie della centrale. Stavano lavorando quand’è avvenuto il disastro. E per lui ed i colleghi, tutta Forcoli, ma sicuramente l’Italia intera, sono con il fiato sospeso. "Tutta la nostra comunità è sconvolta per quanto accaduto - spiega il sindaco del Comune di Palaia, Marco Gherardini - e io stesso sono in costante contatto con la famiglia di Alessandro. Il padre è a Suviana, qui sono rimasti sua madre e una sorella". Il padre di D’Andrea è un pensionato, mentre la madre lavora come collaboratrice scolastica in un istituto della zona. Alessandro ha anche due sorelle: una si è da tempo trasferita a Milano dove lavora come agente di polizia, mentre l’altra è architetto e vive anche lei nel Pisano. "È un momento terribile - aggiunge il sindaco - e anche io faccio fatica a commentare una situazione così drammatica. La famiglia di Alessandro è molto conosciuta nel paese e tutti noi siamo sconvolti per questa tragedia. Non voglio aggiungere altro se non stringermi e mettermi a completa disposizione dei suoi familiari". Sono ore di disperazione. Drammatiche. ’acqua continua a salire e non si capisce bene da dove arrivi: la pressione aumenta e anche il piano -8 è ormai completamente allagato. Per questo, ossia per tutelare la sicurezza dei soccorritori, sono state sospese le ricerche dei dispersi.

D’Andrea è molto conosciuto a Forcoli, dove ha vissuto prima di trasferirsi in Lombardia. Ha studiato all’Iti Marconi di Pontedera, poi si è messo a lavorare, senza proseguire con gli studi universitari. Ma nella professione è considerato uno dei migliori, ci spiegano alcuni parenti. Un tecnico molto preparato, ma anche un uomo molto gentile, educatissimo, che anche per queste doti si faceva apprezzare da tutti, in paese come nel lavoro".

"Un dramma. Una vicenda tremenda, un’attesa estenuante e carica di angoscia, ma la speranza è sempre l’ultima a morire e noi, tutti, continuiamo a sperare anche perché in situazioni come queste non si può fare altro", dice il signor Giuseppe, lo zio della madre di D’Andrea, un tecnico specializzato esperto, con numerose esperienze anche all’estero. D’Andrea da tre anni, appunto, si era trasferito in Lombardia, insieme alla compagna, anche lei originaria della provincia di Pisa, per lavorare per la Voith di Cinisello Balsamo.

"E’ apprezzatissimo nel suo lavoro, un professionista ormai con tanta esperienza, un ragazzo geniale – aggiunge l’anziano zio –. Ha inseguito con grande ambizione questa posizione lavorativa, e i suoi sogni si stavano realizzando tutti". Recentemente aveva anche comprato casa a Milano dove vive anche una sorella che è in polizia, e che in queste ore è rientrata in Toscana per stare vicino a genitori. L’altra sorella, architetto, invece, abita nel Comune di Palaia. "Sono ore terribili, io ho saputo questa mattina l’accaduto. Il padre, ovviamente, l’ha saputo nel pomeriggio in cui tutto è successo – conclude lo zio –. Proprio oggi queste ore sono ancora più terribili, visto che hanno sospeso le ricerche, perché l’acqua continua a salire in quell’inferno dov’è finito anche il nostro Alessandro, un ragazzo bravissimo e serio. C’è poco altro da dire, se non sperare". Le speranze di ritrovarli in vita sono poche. Ma tutto è possibile. Poi ci sarà da capire cosa sia successo e perché. Ci vorranno giorni. Ma questa è un’altra storia. Ora quello che contano sono le vite.

Carlo Baroni

Gabriele Nuti