REDAZIONE PISA

"Dissero che era colpa mia ma quel gol fu incredibile"

Il portiere Giovanni Galli, amico di Diego, ricorda la rete subìta al Mundial ’86 ma anche la sua generosità. "Lui poteva vincere da solo. E’ stato e sarà l’unico"

"Nel calcio è stato il più grande in assoluto, ma per me è stato soprattutto un amico straordinario e se vuole le racconto anche un episodio che spiega più di tante parole che che cosa ha rappresentato Diego per la mia famiglia". Comincia da qui il ricordo di Maradona da parte di Giovanni Galli – pisano dei piazzali di Porta a Lucca – portiere della nazionale e del Milan di Arrigo Sacchi, oltreché, per una stagione del Napoli del fuoriclasse argentino. Con quello al nodo di commozione che gli stringe la gola da due giorni e che proprio non vuol saperne di andarsene via. Prego.

"Era il 2003 e a Firenze organizzavamo un torneo di golf in memoria di mio figlio (Niccolò, giovanissimo talento del Bologna, deceduto in un tragico incidente stradale il 9 febbraio 2001 ndr). Lo chiamai in Argentina chiedendogli timidamente se fosse stato disponibile a fare da testimonial all’iniziativa ..."

Come andò?

"Arrivò a Firenze in aereo, prenotando volo, albergo e taxi tutto per conto suo. ’Eccomi Giovanni, sono a disposizione della tua famiglia: faccio tutto quel che c’è da fare’ furono le prime parole che mi disse abbracciandomi. E così fu. Non volle nemmeno un euro di rimborso. Ecco cosa è stato Diego per me...".

Eppure sul campo qualche ’dispetto’ gliel’ha fatto.

"Altroché (sorride). A cominciare dai mondiali in Messico nell’86: tutti dettero la colpa a me per quel gol. Ma Diego fece qualcosa di impossibile: usò il piede come fosse una racchetta, lasciandomi lì come un baccalà. Per non parlare di quella volta in cui, in un Napoli-Milan, mi fece gol di testa, con un pallonetto da fuori area".

Impossibile prevederlo?

"Quando hai di fronte un fuoriclasse, e a me fortunatamente è capitato, ti prepari sempre considerando che può pescare dal cilindro tre soluzioni. Maradona, invece, tirava sempre fuori la quarta. Pensare che potesse scavalcarmi con un pallonetto di testa però".

Incredibile.

"Diego è stato il più grande di tutti in assoluto. E si allenava poco. E’ stato un marziano. E le dico di più".

Prego.

"Io sono convinto che nessun calciatore possa vincere un campionato o un Mondiale da solo, ma anche questa regola sacra del calcio ha avuto un’eccezione e si chiama Maradona".

Francesco Paletti