GABRIELE MASIERO
Cronaca

Dolore silenzioso: "Capodanno di preghiera verso il 7 ottobre"

Gottfried, presidente della comunità ebraica "Sì alla libertà di pensiero, no all’antisemitismo".

Dolore silenzioso: "Capodanno di preghiera verso il 7 ottobre"

Andrea Gottfried, presidente della comunità ebraica. A sinistra civili a Tel Aviv sotto attacco

"Le libere manifestazioni del pensiero non sono in discussione, l’importante è che esse non sfocino in comportamenti antisemiti e in condotte contro la comunità ebraica. In questi mesi in città per fortuna non ci sono mai stati, ma noi continueremo, insieme alle istituzioni e alle forze di pubblica sicurezza, ad essere vigili e sicuramente non saremo presi di sorpresa". Lo afferma Andrea Gottfried, presidente della comunità ebraica, alla vigilia dell’anniversario del 7 ottobre, quando Hamas attaccò Israele innescando la reazione dello Stato ebraico e incendiando la regione mediorientale.

"A Pisa al di là di alcune manifestazioni studentesche - sottolinea Gottfried - abbiamo registrato la solidarietà compatta delle istituzioni e di tanti cittadini, a titolo personale. Non avvertiamo, di conseguenza, un clima particolarmente ostile". La vigilanza delle forze dell’ordine, sotto il coordinamento della prefettura, resta alta sugli obiettivi sensibili, a cominciare dalla sinagoga dove ieri sera gli ebrei pisani hanno celebrato serenamente ma senza iniziative pubbliche il capodanno ebraico: "Siamo vicini alla ricorrenza dei fatti del 7 ottobre e non c’è nulla da festeggiare anzi è una ricorrenza tragica - ammette Gottfried - Abbiamo preferito viverla raccolti in preghiera in sinagoga, senza urlare il nostro dolore all’esterno. Qui non ci sentiamo, tuttavia, particolarmente presi di mira dai nostri concittadini pisani, anzi. Del resto Pisa si è sempre vantata di non avere avuto un ghetto ebraico durante il ventennio e non credo proprio che voglia farlo adesso".

L’avvicinarsi della ricorrenza dell’anniversario dell’agguato di Hamas comunque non viene sottovalutata neppure in città con i luoghi maggiormente sensibili della comunità (sinagoga e cimitero ebraico) che vengono vigilati dalle forze dell’ordine e, in particolare, con la Digos che spulcia anche tutti i siti internet e i social dai quali transitano centinaia di messaggi pro Palestina. In città le frange studentesche che nell’autunno scorso hanno manifestato a favore dei palestinesi per i bombardamenti di Gaza saranno soprattutto a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale, ma comunque la guardia resta alta anche in virtù della recrudescenza che proprio in queste ora sta vivendo il conflitto mediorientale con gli attacchi delle forze israeliane in Libano, il proseguimento dell’attività a Gaza e l’escalation della tensione tra Israele e Iran.