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Don Claudio e l’amore per il Pisa: "Pronto a risuonare le campane se arriverà la promozione in Serie A"

Il parroco del Cep-Barbaricina: "Le persone hanno bisogno di sognare, lo sport è bello e unisce. C’è una grande energia, un’umanità profonda in questa squadra, un esempio da seguire nella vita quotidiana".

Don Claudio Bullo con la maglia nerazzurra numero 10 e il suo nome: il Pisa è stata una passione fin da ragazzo

Don Claudio Bullo con la maglia nerazzurra numero 10 e il suo nome: il Pisa è stata una passione fin da ragazzo

di Michele Bufalino

PISA

L’augurio è quello di suonare ancora le campane per una nuova promozione del Pisa, come accaduto nel 2019 e nel 2016, quando i nerazzurri tornarono in Serie B. Don Claudio Bullo, parroco di Cep e Barbaricina, noto per le sue omelie a tema nerazzurro, è tornato a infiammare i cuori dei fedeli nei giorni scorsi.

Don Claudio, sappiamo che lei è un grande tifoso del Pisa. Ci raccontano che in questi giorni ne ha parlato nelle sue omelie.

"Sì, è successo anche alla fine degli avvisi durante la messa di Natale quando ho ricordato gli appuntamenti, invitando i fedeli oltre a partecipare alle sante messe, anche ad andare allo stadio a Santo Stefano per Pisa-Sassuolo. Lo stadio è un luogo di aggregazione importante e credo che questo legame sia molto forte anche per la nostra comunità".

Come vive questa passione nella sua vita quotidiana da parroco?

"Capita spesso che i ragazzi a fine messa vengano da me per parlare del Pisa, soprattutto sapendo quanto sono tifoso. Hanno piacere a fermarsi e scambiare qualche parola su partite e giocatori. C’è una bella connessione tra la comunità e la squadra".

Come valuta questa stagione del Pisa fino a questo momento?

"È stata una bellissima annata, dalla salvezza alla lotta per la promozione. Tutto è stato caratterizzato dal lavoro e dalla dedizione, valori fondamentali che sono anche molto cristiani. Questo gruppo rappresenta un bellissimo esempio per tutti noi". Cosa significa per lei la squadra del Pisa?

"Da marinese vado allo stadio da quando ero ragazzino, ai tempi di Romeo Anconetani. Questa stagione mi riporta a quei momenti. C’è una grande energia, un’umanità profonda in questo gruppo di ragazzi. Sognare è bello, e penso che la gente abbia bisogno di farlo. Questa squadra dimostra di essere un esempio da seguire anche nella vita quotidiana".

E Inzaghi, cosa ci dice del tecnico nerazzurro?

"Ritengo Inzaghi un vero pastore per questo gruppo di ragazzi. Lo seguono con fiducia e lui vuole bene alle sue ‘pecorelle’. Questo amore e questa unità fanno sì che tutti remino dalla stessa parte".

In occasione delle ultime due promozioni suonò le campane a festa. Lo rifarebbe?

"Certo! Lo farò sicuramente se accadrà di nuovo. Sono già pronto. La gente ha bisogno di sognare".

Ha pensato a una benedizione di fine anno per la squadra?

"Alla fine dell’anno, durante il Te Deum, ringrazierò anche per la squadra, consapevole di quanto lo sport possa unire e rappresentare un momento di bellezza per tutti, augurando che i giocatori continuino a lavorare con costanza e che l’anno prossimo ci porti ancora più in alto".