Don Severino Dianich e gli altri: "A Pisa è stata la seconda casa"

L'articolo racconta il legame tra Pisa e i sacerdoti fiumani, ospitati dall'arcivescovo Camozzo nel 1948. Un evento storico poco conosciuto che sarà discusso in un incontro all'Auditorium "Giuseppe Toniolo".

Don Severino Dianich e gli altri: "A Pisa è stata la seconda casa"

Chierichetti dell’Assunta di Fiume: Severino Dianich, ultimo protagonista ancora superstite e teologo. , è il terzo da sinistra in primo piano

Il legame tra Pisa e e i sacerdoti fiumani, è un capitolo ancora poco conosciuto ma che rappresenta l’emblema di un’accoglienza che sfidò il peso della storia.

Se ne parlerà domani alle 9.30 all’Auditorium "Giuseppe Toniolo" in piazza Arcivescovado, che ospita anche un mostra di 30 pannelli che, attraverso fotografie e testimonianze, racconteranno il percorso umano e spirituale dei sacerdoti fiumani. La fuga degli italiani di Fiume, Pola e Zara dal regime comunista di Tito è la storia di 24 seminaristi e sacerdoti fiumani invitati a Pisa dall’arcivescovo Ugo Camozzo, già vescovo di Fiume e chiamato da Pio XII a guidare l’arcidiocesi pisana nel 1948: tra le parrocchie che ebbero un prete o un cappellano fiumano ricordiamo San Marco alle Cappelle, l’Immacolata ai Passi, Caprona, Titignano, Querceta, il Sacro Cuore di Pisa, Forte dei Marmi, Pontedera, Calci, San Giusto, Colignola, San Giuliano Terme, San Paolo a Ripa d’Arno, Vecchiano e molte altre.

Tra i parroci fiumani che si distinsero non possiamo non ricordare don Egidio Crisman, don Alberto Cvecich, don Romeo Vio, don Francesco Pockaj, don Giovanni Slavich e don Severino Dianich, ultimo protagonista ancora superstite e teologo apprezzato in tutto il mondo. L’incontro, organizzato dall’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo, vedrà la partecipazione del suo presidente Franco Papetti e dell’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto insieme a interpreti e storici come Pierluigi Guiducci e Marko Medved, Davide Zammattio, Susanna Turcinovich e appunto Dianich.